FERMO - È morto Felix Baumgartner, base jumper e paracadutista austriaco di 56 anni, nelle Marche, in un incidente a Porto Sant’Elpidio (Fermo), mentre era in volo con un parapendio a motore. 

Era conosciuto a livello mondiale per le sue imprese estreme, in particolare per il lancio dalla stratosfera con cui stabilì tre record mondiali. 

Aveva sfidato continuamente i propri limiti, spingendo i confini fisici del volo umano, fino a essere il primo a rompere il muro del suono a corpo libero. 

Baumgartner ha perso il controllo del mezzo, forse a causa di un malore, precipitando sul bordo della piscina di una struttura ricettiva.  

Saranno il medico legale, con gli accertamenti autoptici, e l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo a fare chiarezza sulle cause. Il recordman alloggiava in una struttura di Fermo insieme alla moglie, accorsa sul posto subito dopo la tragedia. 

Una prima ipotesi è che lo sportivo sia stato colto da un malore che gli ha fatto perdere il controllo del velivolo, poi precipitato nella struttura ricettiva elpidiense, ma non sono esclusi un guasto tecnico o un imprevisto in volo a cui il celebre atleta non è riuscito a porre rimedio. 

Tutte le ipotesi sono al momento al vaglio degli inquirenti. Insieme ai sanitari, sul luogo della tragedia sono intervenuti anche i vigili del fuoco, che hanno messo in sicurezza l’area, considerata anche la perdita di carburante dal motore.  

Aveva iniziato con lo skydive (paracadutismo sportivo) a 16 anni, mostrando le sue abilità in esibizioni e gare a squadre dell’esercito austriaco. Nel 1988 aveva cominciato a esibirsi per Red Bull. 

Negli anni Novanta aveva abbandonato il paracadutismo tradizionale, dedicandosi a imprese più audaci come il base jumping. Il suo capolavoro era stato l’evento di sport estremo del secolo: il salto Red Bull Stratos da oltre 24 miglia (più di 39 chilometri) d’altezza, con una velocità stimata di 833,9 miglia orarie (1.342,8 km/h) durante 4 minuti e 22 secondi di caduta libera. 

Il suo lancio dal “bordo dello spazio” fu acclamato in tutto il mondo. Con quell’impresa, il 14 ottobre 2012, stabilì ben tre primati: l’altezza massima raggiunta da un pallone aerostatico con equipaggio, il lancio da maggiore altitudine e la velocità più elevata raggiunta in caduta libera. Fu il primo uomo a infrangere la barriera del suono (1.110 km/h) al di fuori di un veicolo. 

La caduta libera supersonica gli valse, nel 2013, il titolo di “People’s Choice Adventurer of the Year”. Una carriera strepitosa, finita tragicamente.