BUENOS AIRES - Il vino è un prodotto carico di tradizioni e antichi saperi, ma in costante evoluzione: poche realtà riescono a coniugare pratiche secolari e tecnologie moderne. 

Per scoprire questo affascinante mondo si potrà visitare sabato 28 e domenica 29 giugno, dalle 12 alle 18:30, la nuova edizione di Feria Salvaje, la prima fiera dei vini naturali, liberi e biodinamici dell’Argentina, oggi al centro di un interesse sempre più vivo. 

Nata nel 2021 come risposta alla necessità di ritrovarsi e connettersi dopo la pandemia, questa manifestazione è diventata un punto di riferimento per chi ama e cerca una nuova visione del vino e dell’alimentazione: più consapevole, rispettosa e legata alla terra. 

A Feria Salvaje partecipano circa 50 cantine argentine e 12 progetti provenienti dal Sudamerica e dall’Europa, tra cui due realtà italiane d'eccezione: Josef e Agricola I Forestieri. 

Josef, nata dall’intuito e dal coraggio di Luca Francesconi, trova le sue radici a Peschiera del Garda e coltiva varietà autoctone dei colli morenici e della zona di Cavriana e Mozambano. Le vigne sono gestite seguendo metodi biodinamici, rispettando la natura e la stagionalità dei frutti, con fermentazioni spontanee e una visione corale e pluralista dei vigneti e dei vini. 

Agricola I Forestieri, progetto dei due amici Dario Marinari e Ezequiel Allassia nell’Alta Maremma toscana, è un esempio di lavoro artigianale e umano, frutto dell’ascolto dei vignaioli e dei territori di Roccatederighi e Roccastrada. Le loro viti antichissime e i metodi rispettosi della natura producono vini di rara eleganza e intensità, testimoni dei luoghi e dei vitigni antichi che coltivano. 

Inoltre, saranno presenti produttori argentini legati alla tradizione italiana. Come Tutu, il progetto dell’enologo Aldo Graziani, proprietario del ristorante “wine-focused” Aldo’s. Libarna, la cantina di Humberto Persano, nata dalla ricerca del fondatore sulle sue radici piemontesi. Familia Cecchin, di Alberto Cecchin, primo produttore di vini organici dell’Argentina, la cui storia risale al 1910, quando il nonno Giacomo emigrò da Treviso a Mendoza portando con sé le radici di vite dall’Italia. 

A Feria Salvaje sarà possibile degustare più di 250 etichette e incontrare i produttori, scoprire le loro storie e assaporare la passione e la dedizione con cui nascono i loro vini. 

Un incontro che promuove un modo più naturale e consapevole di concepire e vivere la produzione vitivinicola. Come affermano le organizzatrici Lucía Bulacio e Pamela Godoy: “La sensibilità e la voglia di trovare risposte più flessibili e sincere sono ciò che ci ha portato a creare Feria Salvaje, un luogo autogestito per scoprire e valorizzare chi produce nel rispetto dell’ambiente e dell’uomo.” 

Informazioni utili: 

  • Dove: Salón “Los Barriales” del Regimiento de Granaderos a Caballo, CABA. 
  • Quando: Sabato 28 e domenica 29 giugno, dalle 12 alle 18:30. 
  • Biglietti: Disponibili online. Prezzi speciali per studenti e operatori del settore. 

Ai partecipanti è riservata la degustazione libera di tutte le etichette di vino, servite direttamente dalle mani dei produttori, insieme a un calice in omaggio, acqua gratuita fornita da AQA per l’intera durata dell’evento e una selezione di assaggi di alimenti e bevande dei produttori presenti. Solo gli stand gastronomici prevedono un costo a parte. 

Se vuoi scoprire produttori naturali locali e internazionali, Feria Salvaje è un appuntamento imperdibile per capire il legame profondo del vino con la terra, la storia e il futuro sostenibile del settore enogastronomico.