SYDNEY - I sette uomini arrestati ieri nel sobborgo di Liverpool, nel sud-ovest della capitale, durante una spettacolare operazione antiterrorismo sono stati tutti rilasciati, secondo quanto confermato dalla NSW Police.
Le autorità hanno precisato che, al momento, non esiste una minaccia immediata per la comunità, anche se il gruppo continuerà a essere tenuto sotto sorveglianza mentre si trova nel New South Wales.
Gli arresti erano avvenuti a Liverpool dopo che agenti delle unità tattiche avevano speronato due veicoli sui quali viaggiavano gli uomini, tutti provenienti dal Victoria e di età compresa tra i 19 e i 24 anni. L’operazione era stata avviata a seguito di informazioni secondo cui “un atto violento poteva essere in fase di pianificazione”, in un contesto di massima allerta dopo l’attacco terroristico di Bondi Beach che ha causato 15 vittime.
Il commissario della NSW Police, Mal Lanyon, ha spiegato oggi che i sette sono stati rilasciati perché non sono emerse prove sufficienti per giustificare una detenzione prolungata. “Se non troviamo elementi concreti, la legge ci impone di rilasciare le persone”, ha detto, aggiungendo che le indagini proseguono e che il gruppo resterà sotto osservazione. Lanyon ha anche chiarito che non è stato accertato alcun collegamento diretto con i responsabili dell’attacco di Bondi.
Secondo il commissario, Bondi potrebbe essere stata una delle varie destinazioni che gli uomini intendevano visitare, ma il motivo resta sconosciuto. “Il movente o l’eventuale obiettivo di un attacco non sono noti - ha affermato -. Ma non eravamo disposti a correre alcun rischio”. Lanyon ha indicato che una delle piste prese in considerazione dagli inquirenti riguarda ambienti di estremismo islamista radicale, pur senza conferme definitive.
Fonti dell’intelligence hanno inoltre rivelato che uno dei sette uomini era già oggetto di attenzioni da parte dell’ASIO, l’agenzia di sicurezza nazionale. Tuttavia, ABC News ha riferito che non vi erano informazioni su una minaccia attiva o imminente. “La risposta della polizia è stata forte e appropriata, dato il contesto attuale”, ha dichiarato una fonte di alto livello.
In precedenza, il vice commissario David Hudson aveva detto che il gruppo era noto alle forze dell’ordine e che l’unica arma rinvenuta durante i controlli era stata un coltello. Hudson aveva spiegato che gli uomini erano stati fermati utilizzando una legislazione antiterrorismo e di sicurezza nazionale raramente impiegata, che consente la detenzione e l’interrogatorio fino a una settimana prima di formalizzare eventuali accuse.
“Abbiamo agito prima che potessero acquisire ulteriori capacità”, aveva detto Hudson, sottolineando che, dopo le atrocità di domenica, la soglia di tolleranza al rischio è estremamente bassa.
Le immagini diffuse mostrano i fermati ammanettati e immobilizzati a terra, poi seduti contro una recinzione sotto la sorveglianza di agenti in assetto antisommossa.