ROMA - Siglato un accordo definitivo in base al quale Ferrero acquisisce Kellogg per 23 dollari per azione in contanti, per un valore aziendale complessivo di 3,1 miliardi di dollari. 

L’acquisizione, spiega il gruppo di Alba in una nota, include la produzione, la commercializzazione e la distribuzione del portafoglio di cereali per la colazione di WK Kellogg negli Stati Uniti, in Canada e nei Caraibi. L’operazione fa parte del piano di crescita strategica di Ferrero e amplia l’offerta dell’azienda in più occasioni di consumo, con marchi rinomati e amati e una forte rilevanza per i consumatori. 

WK Kellogg è l’azienda che produce Froot Loops, Frosted Flakes, Rice Krispies e una grande varietà di altri cereali per la colazione, diffusi in tutto il mondo. Oggi ha un valore di mercato di circa 1,5 miliardi di dollari e un debito di oltre 500 milioni di dollari.  

L’accordo, quindi, unisce due storici produttori di alimenti sulle due sponde dell’Atlantico.  

L’invenzione dei cereali Corn Flakes, nel 1894, da parte del fondatore dell’azienda, Will Keith Kellogg, portò alla nascita dell’azienda all’inizio del XX secolo. Si racconta che il cereale a base di grano sia nato per caso, ma che abbia poi rivoluzionato l’industria della colazione.  

Fondata quasi 80 anni fa in Italia, invece, Ferrero si è espansa a livello internazionale fino a diventare la terza azienda dolciaria al mondo nel settore del cioccolato, con circa 35 marchi venduti in oltre 170 Paesi, tra cui Argentina e Brasile.  

La sua offerta include, oltre a Ferrero Rocher e Nutella, anche Butterfinger, Baby Ruth, Kinder e gli omonimi dolcetti al cioccolato. Il gruppo ha generato, nell’ultimo esercizio finanziario un fatturato, di 18,4 miliardi di euro, equivalenti a circa 21,5 miliardi di dollari, in crescita di quasi il 9% rispetto al periodo precedente, grazie alle sue attività negli Stati Uniti e in Italia. 

Ferrero ha puntato sugli Stati Uniti per acquisizioni volte a crescere geograficamente e a espandersi per categoria: ha già acquisito Wells Enterprises, il produttore di Blue Bunny e di altri marchi di gelato statunitensi, e in precedenza aveva concluso un accordo da 2,8 miliardi di dollari per l’acquisizione del business statunitense del cioccolato di Nestlé.  

L’accordo arriverebbe in un momento in cui la propensione degli americani per gli snack sta cambiando. I prezzi più alti nei supermercati, uniti alla spinta verso opzioni più salutari, infatti, stanno portando i consumatori ad adottare abitudini diverse quando fanno la spesa.