ADELAIDE - La comunità italiana femminile di Adelaide si è ritrovata all’Italian Centre di Carrington Street domenica 8 marzo per celebrare la Festa della donna con un delizioso ‘High Tea’, un’iniziativa di Radio Italiana 531.
Come ogni anno, alcune donne della comunità hanno condiviso le loro storie di coraggio, sentimenti ed emozioni. La festa, rigorosamente al femminile, è iniziata con il videosaluto di Mario Romaldi, presidente della radio, che ha ricordato l’importanza dell’eguaglianza di genere.
Romaldi ha aggiunto che ancora oggi c’è disuguaglianza numerica nei ruoli chiave della società e ha concluso con lo slogan di quest’anno: ‘Each for Equal’, un appello alla parità.
Jing Lee, per prima, è intervenuta e ha spiegato i colori del suo abito: il viola, colore ufficiale della Giornata della donna; il bianco, simbolo di purezza; e il verde, il colore della speranza.
Jing Lee ha poi raccontato che alcuni uomini le hanno chiesto come mai si celebra ancora la giornata della donna: con la sua ironia ha risposto che è per il semplice fatto che non è ancora stata raggiunta l’uguaglianza tra uomini e donne!
Ha poi concluso ricordando la forza della madre e della nonna, oltre che quella delle donne della comunità italiana, tanto che, all’inizio della sua vita in Australia, sua mamma le diceva di prendere come esempio le donne italiane.
Katrine Hildyard ha iniziato il suo discorso in italiano, riconosciuto le doti di resilienza delle donne aborigene, “che hanno lottato a lungo per il cambiamento” e sottolineato l’importanza dell’esempio della madre e della tante donne che hanno accompagnato la sua crescita:
“Incoraggiandomi a trovare la mia voce e ad amplificare la voce di altre donne”, ha ricordato.
Ha poi sottolineato l’importanza di combattere la violenza contro le donne – una piaga mondiale, purtroppo ancora troppo attuale – che affligge tutti i Paesi e tutte le classi sociali, come la cronaca più recente ci riporta.
Presente anche Clizia Restivo, la moglie del console Adriano Stendardo, che a sorpresa ha ricevuto il benvenuto delle donne della comunità italiana: ha accolto emozionata i fiori che le sono stati offerti, esprimendo il suo apprezzamento per la calorosa accoglienza.
Infine, gli interventi delle tre speaker di quest’anno.
Roxanna Bianco ha raccontato brevemente la storia dell’ANC (Associazione Nazionale Carabinieri), di cui è presidente, e poi la sua: figlia di emigrati, ha studiato in Australia ma lavorato in tutto il mondo, molto anche in Italia, come direttore artistico e creativo nel settore della pubblicità, ruolo ricoperto a livello mondiale da una misera rappresentanza femminile del 3%.
Ha dipinto un quadro del settore pubblicitario in Italia, soprattutto negli anni ‘90, così legato alla visione della donna quale oggetto del desiderio e del piacere e di come, per rispetto di tutte le donne, ha cercato “di cambiare le lenti” dei consumatori, creando campagne di successo ma eliminando lo stereotipo della donna-oggetto, sulla scia del suo messaggio finale: “Be authentic. You are enough” - “Sii te stessa. Sei abbastanza”, non ci si deve cambiare a tutti i costi.
Anche Maria Maglieri, amministratrice delegata della Maglieri Group, ha raccontato la sua storia, non sempre facile, essendo figlia di emigranti innanzitutto e poi per le sue esperienze personali, che l’hanno portata a crescere tre figli da sola e insegnato che la società tende al giudizio, superabile solo continuando a parlare del cambiamento necessario. Ha concluso condividendo il pensiero che la Giornata internazionale della donna “è un giorno di riflessione, in cui ringraziare le donne delle generazioni passate, celebrare i successi raggiunti, incoraggiare e sostenere altre donne a ottenere il massimo”.
Maria Maglieri dirige oltre cento dipendenti, ha avuto un ruolo chiave nello sviluppo del mercato estero dell’azienda di famiglia e, per scelta, il 70% del suo personale è femminile. Nel 2012 ha ricevuto il premio ‘Maria Rossi Sabelli’ dalla Regione Molise e nel 2018 è stata nominata Cavaliere della Repubblica Italiana.
Infine, Clementina Maione: della sua storia – anche lei figlia di immigrati – ha colpito la perseveranza, che l’ha portata a realizzare il sogno di studiare legge a 30 anni, dopo una carriera scolastica non delle più brillanti, esperienza che ha rischiato di minare la sua autostima. Clementina però è stata capace di fare il lavoro dei suoi sogni e di perseguire i suoi altri progetti, dalla famiglia alla politica, attraverso la dedizione al Campania Club e a Radio Italiana 531, e grazie al continuo sostegno e alla fiducia dei genitori.
Ha concluso con cinque consigli, soprattutto alle più giovani: “Conoscete voi stesse e ciò che volete diventare [...]; se gli altri parlano di voi, anche se a volte fa male, significa che non siete noiose; circondatevi di amiche, senza aspettarvi troppo da tutte; siate belle e curate ma senza dimenticare cosa siete nel vostro animo e nella vostra mente; non potete essere brave in tutto [...]; sorridete sempre e vivete ogni giorno come un giorno nuovo”.