Eleganza, musica e orgoglio nazionale hanno segnato l’inizio delle celebrazioni per la Festa della Repubblica Italiana a Melbourne. A fare da cornice all’evento d’apertura, venerdì 30 maggio, il Casa D’Abruzzo Club di Epping ha ospitato una serata di gala capace di coniugare memoria, identità e spirito comunitario. Non solo una cena di rappresentanza, ma un tributo sentito ai valori fondanti della Repubblica: democrazia, libertà e uguaglianza – pilastri su cui si regge il tessuto civile e culturale del Belpaese.
Un raffinato aperitivo nell’area lounge ha accolto i 350 ospiti con le suggestive note di violino e violoncello di The Crossing Machine.
Nel cuore della festa, invece, il salone dei ricevimenti ‘L’Aquila Hall’ è stato impreziosito da una mise en place curata nei dettagli e da centrotavola floreali. Un ambiente che, per una sera, è diventato teatro di memoria e identità, ma anche punto di partenza verso un futuro costruito sulla forza della sua comunità.
Ad aprire la serata, il noto speaker radiofonico Tony Tardio, in qualità di maestro di cerimonia, che ha salutato le autorità presenti, tra cui la console Generale d’Italia a Melbourne Chiara Mauri, la ministra statale per l’Energia e il Clima, Lily D’Ambrosio, la Victorian Multicultural Commissioner Gabrielle Marchetti, il senatore Francesco Giacobbe, il deputato Nicola Carè ed Evan Mulholland, ministro ombra per gli Affari multiculturali in Victoria, l’amministratore delegato del Co.As.It., Marco Fedi, e il presidente del Casa D’Abruzzo Club, Fernando Cardinale, e il presidente del Com.It.Es., Ubaldo Aglianò.
“Celebriamo oggi non solo la nostra cultura, ma anche i sacrifici dei nostri genitori e nonni, che hanno lasciato tutto per offrirci un futuro migliore. Siamo profondamente grati per quel coraggio”, ha detto Tardio, con parole che hanno risuonato nei cuori dei partecipanti.
A seguire, Fernando Cardinale ha dato il benvenuto a nome del club, ringraziando i presenti e sottolineando l’importanza della collaborazione fra i sodalizi.
Un messaggio videoregistrato della premier del Victoria, Jacinta Allan, ha ricordato come la comunità italiana abbia contribuito in modo decisivo alla crescita culturale e sociale dello Stato: “Il Victoria è un posto migliore grazie a voi. Saremo sempre al vostro fianco”.
L’atmosfera si è fatta ancora più solenne con la straordinaria voce del soprano Rebecca Gulinello, che ha interpretato con grazia un’aria tratta dalla Madama Butterfly, seguita dall’intonazione degli inni nazionali – italiano e australiano.
La sala gremita durante la celebrazione
Nel suo intervento, la console Chiara Mauri ha ripercorso le radici della Festa della Repubblica, ricordando il referendum del 2 giugno 1946: “Fu una scelta di speranza e di rinascita dopo le devastazioni della guerra. Per la prima volta, anche le donne ebbero la possibilità di votare, segnando una svolta nella vita politica, sociale e culturale del Paese”. Ha poi evidenziato come i valori essenziali della Repubblica – giustizia, democrazia, solidarietà – siano stati portati dai migranti italiani in Australia, contribuendo in modo decisivo alla costruzione di una società aperta e multiculturale. “In questa occasione speciale, onoriamo il passato e guardiamo con fiducia al futuro”, ha affermato, sottolineando che il ruolo dell’emigrazione italiana non si esaurisce con la memoria storica.
“Oggi abbiamo tutti il dovere di essere ambasciatori della nostra cultura e dei nostri valori”, ha concluso. Un messaggio chiaro che invita la comunità a farsi portavoce, anche dall’altra parte del mondo, dello spirito e dei principi democratici.
A rimarcare il legame tra passato e futuro è stata la ministra Lily D’Ambrosio: “Siamo qui grazie a chi ha lasciato un’Italia distrutta dalla guerra per costruire qualcosa di nuovo. Oggi in Victoria ci sono 385mila cittadini che rivendicano con fierezza un’eredità italiana: un patrimonio vivo, che arricchisce tutto il nostro Stato”.
Dal canto suo, Evan Mulholland ha ricordato il valore del lavoro e della famiglia, raccontando con emozione l’esperienza dei nonni immigrati: “L’Italia ha dato tanto all’Australia. I nostri nonni sono arrivati con una valigia e hanno costruito intere comunità”.
Interventi significativi anche da parte del senatore Francesco Giacobbe, che ha parlato del contributo della comunità italo-australiana “alla multiculturalità, all’innovazione e a uno stile di vita che continua a essere una risorsa per entrambi i Paesi”, e del deputato Nicola Carè, che ha ricordato il coraggio del popolo italiano nel costruire una Repubblica “nata dalla speranza, dalla responsabilità collettiva e dalla volontà di superare l’orrore della guerra”.
Marco Fedi ha invece voluto sottolineare il significato profondo dell’italianità, che va oltre le istituzioni: “È ciò che portiamo nel cuore ogni giorno: è famiglia, è comunità. Se questa forza si indebolisce, si indeboliscono anche le istituzioni che ci rappresentano”.
A chiudere la serata con un discorso di grande impatto emotivo è stato Ubaldo Aglianò, che ha invitato alla riflessione: “Settantanove anni non sono molti nella storia di una nazione. Purtroppo, ci sono ancora parti del mondo dove la guerra consuma i popoli. Che questa celebrazione non sia solo un momento di festa, ma anche un’occasione per riaffermare la necessità di riflettere e diffondere i valori fondanti come quelli della nostra comunità, che possano essere alla base delle nuove democrazie. Viva la Repubblica e viva i suoi valori!”.
Al termine dei discorsi, in molti hanno affollato la pista da ballo grazie alla musica coinvolgente de il Duo Severini – Musica Al Dente.
La serata di gala al Casa D’Abruzzo si è conclusa come prologo di un racconto collettivo che unisce generazioni e storie diverse attorno a un’identità forte, capace di resistere al tempo e alle distanze. Perché essere italiani, anche lontano da casa, significa stringere un legame profondo, che si rinnova ogni volta che la comunità si ritrova a celebrare i suoi valori.