BUENOS AIRES – Stanchi del “solito Capodanno”? Indecisi su cosa fare per un 31 dicembre che si presenta particolarmente torrido? Risoluti, quest’anno, ad “andare a letto alle 22”?
Niente paura, l’Unión Ossolana di Buenos Aires invita tutta la comunità (soci, simpatizzanti, vicini e relative famiglie) al suo “Cenone di Capodanno”. Per salutare il 2025 e accogliere a braccia aperte il 2026.
L’appuntamento è alle 21 nella sede dell’associazione piemontese (Darwin 956), in una zona tranquilla e sicura nel quartiere di Villa Crespo. Un “esperimento” che la commissione direttiva spera abbia successo, in modo da replicarlo nei prossimi anni. E trasformarlo in tradizione e appuntamento irrinunciabile.
“La modalità di partecipazione è molto semplice – dice il presidente Aldo Caretti –. Ognuno porta qualcosa da mangiare e da bere da condividere con gli altri. E così, tra tutti e con una spesa modesta, avremo una tavola imbandita a disposizione”.
Non è necessario prenotare, ma è bene avvisare per dare agli organizzatori un’idea di quante persone saranno presenti (tel/whatsapp 11-4550-0682, email: unionossolana@gmail.com).
“Tutti sono benvenuti”, sottolinea Caretti. Famiglie in cui nessuno ha voglia di mettersi ai fornelli, coppie senza figli, single a cui gli amici hanno dato buca… “E ovviamente tutti i turisti italiani di passaggio in città che non vogliono passare una Noche Vieja anonima – afferma il presidente –. Qui scopriranno il calore della comunità italo-argentina. Abbiamo già avuto alcune adesioni in questo senso”.
L’invito speciale di Caretti è per i giovani: “Se, dopo il brindisi in famiglia, hanno voglia di passare in sede a fare un po’ di casino… Le porte sono aperte!”.
A differenza di altre feste dell’Ossolana, che nel 2025 ha celebrato il 142° anniversario, non ci saranno show e musica dal vivo. “Perché domani sera non chiederemo nessun contributo – spiega –. Deve essere una festa aperta davvero a tutti, senza una barriera economica. Ma ci sarà musica in abbondanza, con una compilation creata da noi, perché tutti possano cantare, ballare e divertirsi”.