MILANO - Le Commissioni Affari istituzionali e Sanità del Consiglio regionale della Lombardia, al termine di una lunga seduta congiunta, hanno espresso a maggioranza parere negativo in merito al progetto di legge regionale di iniziativa popolare sul fine vita, dal titolo “Procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito”.  

I consiglieri hanno anche respinto gli emendamenti presentati dai gruppi di minoranza. 

La riunione arriva dopo due mesi di lavori, con una serie di audizioni che hanno sviscerato argomentazioni di natura giuridica, etica e medico-sanitaria. Durante questo periodo sono stati coinvolti una cinquantina tra docenti universitari, operatori assistenziali ed esperti che hanno contribuito alla stesura di disegni di legge a livello nazionale, oltre che responsabili di associazioni ed enti dedicati al tema. 

Il relatore di maggioranza, Matteo Forte (FdI), ha affermato che “è emersa chiara la sottolineatura del fatto che la sentenza intervenuta a dichiarare parzialmente illegittimo l’art. 580 del codice penale relativo all’agevolazione del proposito suicidario, non ha stabilito un diritto alla prestazione garantito da parte dello Stato”, aggiungendo che “proprio perché la competenza in materia è dello Stato, come maggioranza presenteremo in Aula consiliare una questione pregiudiziale di legittimità costituzionale”. 

D’altro canto, la relatrice di minoranza Carmela Rozza (Pd) ha insistito sulla necessità di “prevedere una procedura affinché possa essere rispettata la sentenza costituzionale”, sottolineando che “occorre intervenire per definire aspetti organizzativi del servizio sanitario che come stabilito dal Titolo V della Costituzione spettano alla Regione”. 

Nelle votazioni, la maggioranza ha scelto di pronunciarsi con l’astensione, che tecnicamente equivale a un voto contrario, in quanto la materia non è di competenza regionale. La relazione illustrata da Matteo Forte è stata approvata a maggioranza, respinta quella illustrata da Carmela Rozza (Pd). 

Il progetto di legge verrà ora trasmesso dalle Commissioni al Consiglio regionale per essere discusso entro il 21 novembre, ossia entro i nove mesi dall’assegnazione del testo alle stesse Commissioni.