BOGOTÁ - Emanuele Gregorini, alias “Dollarino”, ritenuto uno degli esponenti di punta del cosiddetto sistema mafioso lombardo, è stato arrestato a Cartagena de Indias, in Colombia. 

L’uomo, con comprovati collegamenti diretti con soggetti della ’ndrangheta, è destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nell’inchiesta Hydra della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Milano, emessa a fine 2023. 

Le intercettazioni hanno rivelato come si vantasse del suo ruolo a Milano, dichiarando: “Non ci sta Sicilia, non ci sta Roma, non ci sta Napoli, le cose giuste qua si fanno!”, esaltando la sua influenza e il suo potere nelle operazioni criminali del capoluogo lombardo. 

Secondo le indagini, era responsabile dell’invio di grandi carichi di cocaina dalla Colombia, Panama e Brasile verso l’Europa, ed era ricercato in tutto il mondo dall’Interpol. 

L’operazione che ha portato al suo arresto è frutto dalla collaborazione tra la polizia colombiana e i carabinieri, che hanno avviato le attività di localizzazione del latitante già dal suo arrivo in Colombia il 2 febbraio scorso, proveniente da Panama, fino a rintracciarlo in un appartamento da lui affittato. 

Ora è a disposizione dell’autorità giudiziaria colombiana, in attesa dell’avvio delle procedure estradizionali, e sono stati immediatamente sequestrati gli apparati elettronici in suo possesso, per ulteriori approfondimenti investigativi. 

“L’arresto di Gregorini rappresenta un successo strategico nella lotta contro la criminalità organizzata transnazionale, confermando l’efficacia della cooperazione internazionale tra forze di polizia nel contrasto ai latitanti di rilievo”, si legge nella nota firmata dal procuratore di Milano, Marcello Viola.  

Anche l’ambasciatore italiano in Colombia, Giancarlo Curcio, ha espresso la sua soddisfazione per l’esito della cooperazione tra le forze dei due Paesi. “Siamo molto contenti dei risultati dell’operazione efficace condotta in stretta collaborazione tra le autorità colombiane e italiane, che ha portato all’arresto di questo importante ricercato”, ha commentato il diplomatico.