ROMA – Argentina e Italia hanno consolidato un’alleanza strategica per trasformare il Paese in un attore globale nel mercato del gas naturale liquefatto (Gnl) attraverso un accordo tra Ypf e l’italiana Eni. Il patto è stato concluso venerdì 6 giugno in occasione della visita (la sesta, tra ufficiali e informali) del presidente Javier Milei a Roma. 

Il progetto, che richiederà investimenti per oltre 100 miliardi di dollari in 20 anni, permetterà di esportare il gas del giacimento di Vaca Muerta (provincia di Neuquén) con tecnologia floating Lng e catapulterà l’Argentina al quinto posto tra gli esportatori mondiali del combustibile.

Javier Milei e la premier Giorgia Meloni hanno supervisionato a Roma la firma del patto, che prevede l’installazione di due unità galleggianti di liquefazione con una capacità di 6 milioni di tonnellate annue ciascuna. La prima entrerebbe in funzione nel 2029, con un picco di vendite stimato in 15 miliardi di dollari l’anno a partire dal 2031.

PUNTI CHIAVE DELL’ACCORDO

  • Filiera integrale: Copre tutto il processo dall’estrazione a Vaca Muerta fino all’esportazione, con la partecipazione di imprese come Shell, Pae e Pampa Energía.
  • Domanda globale: Il Gnl rappresenta un terzo del commercio energetico mondiale e il suo consumo potrebbe raddoppiare entro il 2050.
  • Prossimi passi: A dicembre sarà definito l’investimento finale (Fid), mentre altre multinazionali si uniranno al progetto nei prossimi mesi.

L’accordo rientra nel Piano d’Azione Italia-Argentina 2025-2030, che promuove anche la cooperazione in materia di difesa, energia e lotta alla criminalità organizzata. Durante una cena privata, Meloni e Milei hanno analizzato i dettagli del progetto, che rafforza i legami bilaterali e consolida Vaca Muerta come asse della geopolitica energetica.

Con questo accordo, l’Argentina cerca di posizionarsi come fornitore affidabile nel contesto della crisi energetica globale, diversificando i mercati di sbocco di fronte alla crescente domanda europea e asiatica. Con questo passo, il Paese entrerebbe nella top 5 degli esportatori, dietro Stati Uniti, Australia, Qatar e Russia.