BUDAPEST - Sarebbero quasi 200mila le persone scese in strada a Budapest, capitale dell’Ungheria, per marciare per il Pride, l’evento che, nonostante il divieto imposto dal premier Viktor Orban, si è svolto sabato scorso.
Tra canti, balli e musica i partecipanti hanno portato nelle strade ungheresi la loro voglia di libertà, di democrazia, di tolleranza e di rispetto dei diritti di tutte le minoranze.
Alla presenza di ministri di diversi paesi dell’Ue e decine di parlamentari europei soprattutto della sinistra, dei socialisti e democratici e liberali, la manifestazione ha vissuto alcuni momenti di tensione quando i militanti del partito estremista ungherese Patria Nostra hanno bloccato il ponte Szabadsag, fortunatamente senza alcuna conseguenza.
Il corteo ha poi ripreso la marcia fino a snodarsai, senza incidenti, per il centro della capitale. Un segnale forte per il governo sovranista magiaro, che aveva vietato l’evento per legge e fatto sistemare telecamere per il rilevamento facciale lungo tutto il percorso.
Questa manifestazione potrebbe essere una prima importante avvisaglia a favore del cambiamento, soprattutto in vista delle elezioni del prossimo anno.
Presente al corteo anche la Segretaria del Pd Elly Schlein, che ha dichiarato di essere arrivata a Budapest per sfilare “per la libertà e la democrazia. Non puoi vietare l’amore per legge. Non puoi cancellare l’identità delle persone, il nostro corpo, siamo persone. Vietare il pride è una violazione dei diritti costituzionali europei”.
Con Schlein anche l’eurodeputata M5s, Carolina Morace e il leader di Azione Carlo Calenda, che ha ricordato: “È questo il posto dove devono stare tutti i liberali”.