SYDNEY - Le preoccupazioni si erano intensificate quando Trump aveva annunciato i suoi dazi protezionistici, noti come “Liberation Day”, provocando un crollo degli indici globali e, di conseguenza, dei saldi pensionistici di milioni di australiani.
Tuttavia, secondo Kirby Rappell, direttore esecutivo di SuperRatings, i mercati si sono ripresi rapidamente, riportando i rendimenti sopra la media storica. “Che anno incredibile. Nessuno avrebbe immaginato di chiudere in doppia cifra - ha dichiarato a Business Now -. Dopo sette mesi eravamo a +8%, poi siamo scesi a +1%, e ora chiudiamo al 10%. Un vero ottovolante”.
Rappell ha sottolineato che, nonostante i momenti di panico, mantenere la calma e non disinvestire è spesso la strategia vincente. Ha ricordato che solo tre anni su 16 hanno chiuso in negativo dalla crisi finanziaria globale, e solo cinque dal 1992.
In media, i fondi superannuation hanno reso circa il 7% annuo negli ultimi trent’anni. Rappell prevede rendimenti futuri tra il 7% e il 14%, grazie anche alla razionalizzazione del settore: dai circa 1500 fondi esistenti quindici anni fa, oggi se ne contano meno di 100.
Secondo Rappell, l’industria dei fondi pensione deve continuare a innovare per offrire prestazioni migliori, mantenendo un quadro normativo che favorisca l’efficienza e la crescita. “I fondi stanno lavorando bene, ma devono continuare a migliorare. L’importante è creare le condizioni giuste per spingere l’intero sistema in avanti”.