ROMA – Un ticket di due euro per i turisti che vogliono visitare la Fontana di Trevi, mentre l’accesso per i residenti a Roma resterebbe gratuito. È l’ipotesi rilanciata dal Corriere della Sera, secondo cui il contributo potrebbe entrare in vigore dal 7 gennaio e garantire così circa 20 milioni di euro alle casse comunali. 

Secondo quanto riportato, l’accesso all’area continuerebbe a essere contingentato, come già avviene da circa un anno, con un tetto massimo di 400 persone presenti contemporaneamente. Il nuovo sistema prevederebbe due corsie separate, una riservata ai romani e l’altra ai turisti, con la possibilità di pagare il ticket anche con carta di credito. 

L’ipotesi sarebbe stata promossa dall’assessore al Turismo e ai grandi eventi Alessandro Onorato, e condivisa dall’amministrazione comunale, con l’obiettivo di tutelare uno dei monumenti più visitati della capitale.  

La Fontana di Trevi, capolavoro tardo-barocco progettato da Nicola Salvi nel 1732, ha registrato soltanto nei primi sei mesi dell’anno oltre 5 milioni e 300mila visitatori, superando il numero complessivo di ingressi al Pantheon nell’intero 2024, fermo a 4.086.947.  

Le risorse derivanti dal contributo, secondo le stesse ricostruzioni, sarebbero destinate al miglioramento dell’offerta e dei servizi turistici. 

Fonti dell’amministrazione capitolina, tuttavia, sottolineano che “si tratta solo di un’ipotesi di lavoro su cui l’amministrazione sta ragionando da tempo”, aggiungendo che “ad oggi non sono state decise date, né sono state prese decisioni in merito”. 

Sulla proposta interviene anche il Codacons, che ribadisce di essere “da sempre contraria alla monetizzazione di monumenti, piazze, fontane e siti di interesse storico e culturale”, ritenendo che i biglietti a pagamento rappresentino “un danno per i turisti”, anche perché spesso le risorse raccolte “non vengono utilizzate per migliorare i servizi all’utenza, ma solo per coprire i buchi di bilancio”. 

Allo stesso tempo, però, il Codacons si dichiara favorevole agli accessi contingentati per contrastare il sovraffollamento e il turismo di massa, che rischiano di creare degrado e di deturpare l’area.  

Una soluzione che, secondo l’associazione di consumatori, consentirebbe ai visitatori di godere meglio della Fontana di Trevi senza calche e assembramenti.