ADELAIDE - Da spia a ingegnere. Dopo oltre 70 anni sembra avviarsi alla sua risoluzione il mistero dell’identità del cosiddetto ‘Somerton Man’, il cui corpo fu trovato nel 1948 in South Australia da bagnanti a Somerton Beach, località balneare di Adelaide. 

L’uomo, in giacca e cravatta, sembrava avere tra i 40 e i 50 anni e tra i ritrovamenti che sconcertarono gli inquirenti c’era anche un pezzo di carta con le parole in lingua persiana “Tamam Shud”, cioè “è finita”.

‘Somerton Man’ non aveva con sé portafoglio, contanti e carta d’identità e molti iniziarono a pensare che si trattasse di una spia e che fosse stato avvelenato. Le sue impronte digitali sono state inviate in tutto il mondo, ma nessuno è stato in grado di identificarlo fino a oggi.

Il ricercatore dell’università di Adelaide Derek Abbott, infatti, ha analizzato il Dna dell’uomo, i cui resti sono stati riesumati dalla polizia l’anno scorso nel tentativo di risolvere il caso. Usando i capelli conservati e collaborando con l’esperta forense statunitense Colleen Fitzpatrick per costruire un albero genealogico utilizzando il Dna, Abbot ha detto di aver avere risolto il mistero: Somerton Man era Carl Webb, e non era un agente dei servizi segreti, ma piuttosto un ingegnere nato a Melbourne. 

Secondo Abbott, Webb è nato nel 1905 ed era il più giovane di sei fratelli. L’uomo era separato dalla moglie, Dorothy Robertson conosciuta come Doff Webb, trasferitasi in South Australia. Questo motivo probabilmente lo aveva portato fino ad Adelaide, ha aggiunto. La polizia locale non ha confermato la scoperta, ma ha detto che farà presto dichiarazioni in merito.