CANBERRA – Il primo ministro Anthony Albanese ha usato toni duri per criticare il governo israeliano per aver bloccato l’assistenza umanitaria a Gaza, dicendo che le “scuse e le spiegazioni” per giustificare la mossa, sono indifendibili aggiungendo che è vergognoso che un paese democratico blocchi gli aiuti umanitari.

Regno Unito, Francia, Canada e altri alleati occidentali hanno minacciato sanzioni contro Israele , per la decisone del primo ministro Benjamin Netanyahu, di permettere solo la “minima” assistenza umanitaria in territorio palestinese.

L’Australia non è firmataria della minaccia di imposizione di sanzioni, ma si è unita al coro di critiche nei confronti di Israele chiedendo la piena ripresa di aiuti umanitari a Gaza.

“La condotta di Israele è inaccettabile – ha detto Albanese -, è vergognoso che convogli umanitari che trasportano cibo e generi di prima necessità, non abbiano accesso nella striscia di Gaza, dove c’è gente, inclusi molti bambini, che sta letteralmente morendo di fame. Ed è altrettanto vergognoso che uno stato democratico abbia bloccato gli aiuti”.

Cresce la pressione internazionale per la decisione di Benjamin Netanyahu di permettere solo “minimo accesso” a Gaza dei convogli umanitari, con svariate nazioni che hanno espresso nuove forti critiche e imposto sanzioni.

Il primo ministro ha detto di aver espresso le sue critiche al presidente israeliano Isaac Herzog, durante il recente soggiorno a Roma per l’inaugurazione papale, dicendogli: “Le scuse e le spiegazioni di Irreale mancano di ogni credibilità”.

Nel fine settimana l’ex ministro laburista Ed Husic ha detto che il governo dovrebbe aumentare la pressione su Israele: “La presa di posizione di Regno Unito, Francia e Canada è stata importante e l’Australia si sarebbe dovuta unire a quei paesi, ma non l’ha fatto, ha scritto in un commento pubblicato da The Guardian.

“È arrivato il momento di agire. Le nazioni Unite hanno avvertito che ci sono 14.000 bambini malnutriti e a rischio di morte a Gaza, oltre alle decine di migliaia di donne e bambini uccise durante il conflitto”. Ha aggiunto Husic, che è stato il primo musulmano a far parte del Consiglio dei ministri, e che sostiene di essere stato silurato per le sue posizioni su Gaza.

Il portavoce del ministro degli Esteri israeliano Oren Marmorstein ha detto che “le pressioni esterne non faranno deviare Israele dal percorso per difendere la propria esistenza e sicurezza”.

Anthony Albanese ha ribadito che Hamas non dovrà ricoprire alcun ruolo nel future di Gaza e della Cisgiordania, e che gli ostaggi rapiti nell’attacco del 7 ottobre, dovranno venir immeritamente liberati.