È arrivato in Australia quando aveva cinque anni, per scelta della famiglia. Papà Celestino e mamma Caterina allora erano giovani e decisero che per Vincenzo, oggi Vince, l’Australia sarebbe stato un posto migliore dove crescere lontano dagli stenti che attanagliavano l’Italia del dopoguerra.

E avevano ragione. Quel bimbo di cinque anni oggi è un uomo maturo che vive la sua terza età e che è diventato un orgoglio per il suo Paese natale, l’Italia, e per quella che di fatto è diventata la sua nuova casa, l’Australia.

La conferma ufficiale è arrivata con l’attribuzione della Medal of the Order of Australia, l’alto riconoscimento australiano che viene attributo a quei cittadini che si sono distinti nel sostegno alla comunità, per l’impegno sociale o per il contributo professionale. 

Vince, il cui nome nella lista che viene pubblicata il giorno del compleanno della regina, compare insieme a quello di un altro italiano, Joseph Carrozzi, in realtà è un uomo che si è distinto in tutti i campi.

A livello professionale, è il CEO dell’omonima compagnia di famiglia esperta negli spettacoli pirotecnici, tanto da essere quella che illumina ogni vigilia di Capodanno quella tavolozza di cielo fra l’Harbour Bridge e l’Opera House con uno spettacolo di fuochi d’artificio fra i più famosi al mondo. 

A livello comunitario, Foti è da anni il presidente del più grande e famoso club italiano, il Marconi Club, e a livello sociale è sempre impegnato nel sostenere le comunità che più ne hanno bisogno.

Solo per citare un esempio, Foti è stato fra gli ispiratori e coordinatori di una massiccia campagna di raccolta fondi da destinare ad Amatrice, distrutta dal terremoto. È il presidente del Comitato Heart of the West che raccoglie fondi per il Victor Chang Heart Research Institute.

Ma la lista di iniziative che lo vedono coinvolto in finanziamenti e cause sociali, potrebbe andare avanti per ore, sarebbe anche troppo lunga da elencare, e, certo Vince, uomo modesto che preferisce i fatti alle parole, non aiuta molto a compilarla: “Ho dovuto leggere diverse volte la lettera giunta dal dipartimento del governatore generale che mi avvisava del premio, prima di riuscire a crederci. Questo, però, non è un riconoscimento personale, anche se porta il mio nome - spiega -. Lo considero un premio che va condiviso in egual misura con tantissime persone, a partire dalla mia famiglia e da quanti lavorano con me, per passare agli amici, al Club, a quanti sono impegnati nelle diverse iniziative benefiche a cui partecipiamo”.

Vince, però, non nasconde la sua gioia: “Sono molto felice e veramente orgoglioso di aver ricevuto questa medaglia. Mi sento fieramente parte di due nazioni: Italia e Australia. Sono entrambi miei Paesi e mi rendono fiero di esserlo. Anni fa ho ricevuto il Cavalierato della Repubblica Italiana, oggi la Medal of the Order of Australia, sono riconoscimenti che non possono che spingerti a continuare sulla strada intrapresa e ad andare avanti seguendo i tuoi valori e ideali. Questi premi non sono mai dei punti di arrivo, solo punti di partenza”.