Ancora non ci si crede alla scomparsa dell’ambasciatrice Francesca Tardioli, che se ne è andata lo scorso  20 febbraio all’improvviso, mentre stava trascorrendo qualche giorno nella propria abitazione di Foligno, in Italia. Tardioli ha lasciato un profondo vuoto che ancora si sta cercando di colmare tra i colleghi e gli amici delle istituzioni, non solo quelle italiane. 

Per ricordarla con un saluto e un omaggio, sono state organizzate una serie di celebrazioni religiose in tutta Australia. In particolare, a Melbourne, si è celebrata una Messa in ricordo dell’Ambasciatrice sabato scorso, 26 febbraio, nella chiesa di Santa Brigida, a Fitzroy North, organizzata dal Comites Victoria e Tasmania e dal Consolato Generale d’Italia a Melbourne. Presenti tanti rappresentanti e personaggi di spicco della comunità italiana che hanno mostrato la loro vicinanza non solo con la loro presenza ma anche con parole di conforto.

Tra loro, la nuova Console Generale D’Italia, Hanna Pappalardo, che ha letto un passo del Vangelo, il presidente del Comites, Ubaldo Aglianò, che ha letto un salmo responsoriale, il presidente della Camera di Commercio e dell’Industria italiana a Melbourne Luca Scribani Rossi, Francesco Pascalis e rappresentanti dell’Associazione dei Carabinieri. 

Nella sua omelia, padre Bernardi ha tenuto a parlare di un argomento che ha toccato un po’ tutti i presenti. Ha così messo in risalto, infatti, la profondità delle radici italiane che ci lega tutti, attraverso un cenno storico: “Vorrei anche ricordare lo sforzo del nostro fondatore, Giovanni Battista Scalabrini, che ha fondato negli anni diversi ordini, ricordandosi di avere sempre un occhio di riguardo verso la nostra patria, l’Italia, e verso i migranti italiani e le loro difficoltà. Ho voluto fare questo accenno per farvi comprendere che noi tutti siamo uniti da sentimenti cristiani di amore e solidarietà, ma anche dalla nostra cultura italiana, che non ci abbandona mai, ovunque noi emigriamo e che ci fa apprezzare la fede che abbiamo e la lingua che usiamo”. 

“Mentre noi diamo il nostro ultimo saluto a Francesca – ha poi concluso il religioso –, dobbiamo ricordarci che la nostra comunità italiana deve rimanere unita e deve rinnovare sempre i suoi princìpi e i suoi ideali. Sono proprio tali valori che la nostra ambasciatrice Francesca ha difeso e ha cercato di portare avanti durante questi suoi ultimi anni spesi in Australia. E sono proprio questi valori che sono tutt’oggi difesi da tutte le nostre associazioni, club, Consolati e Ambasciate e che continueranno a vivere nell’affettuoso ricordo che tutti abbiamo di Francesca”.