PARIGI - È cominciato davanti alla Corte d’assise speciale di Parigi il processo contro otto persone, sette uomini e una donna, coinvolte nell’assassinio di Samuel Paty, decapitato il 16 ottobre 2020. L’udienza si è aperta con l’accertamento dell’identità degli otto imputati processati per complicità in omicidio terroristico o partecipazione a un’associazione a delinquere terroristica. Al centro del dibattimenti, che si concluderà il 20 dicembre, ci sarà l’escalation che, in dieci giorni, ha portato alla decapitazione di Paty, di professione docente. 

Il colpevole, il terrorista Abdoullakh Abouyezidovitch Anzorov, nato il 12 febbraio 2002 a Mosca, è stato ucciso il giorno dell’incidente da agenti di polizia mentre correva verso di loro armato di coltello. Arrivato in Francia nel 2008, alla famiglia di questo giovane ceceno era stato rifiutato l’asilo nel 2010, prima che il Tribunale nazionale per l’asilo annullasse questa decisione l’anno successivo. 

Sono tre i gruppi degli imputati che saranno interrogati. In prima fila ci sono due amici di Abdoullakh Anzorov: Azim Epsirkhanov, 19 anni all’epoca dei fatti, anche lui nato in Russia e proveniente dalla comunità cecena, e Naim Boudaoud, 18 anni, nato a Evreux. Entrambi sono sospettati di sapere cosa stava progettando l’esecutore materiale e, per questo, risulterebbero complici nell’omicidio terroristico.  

Oltre alla vicinanza e agli scambi con Anzorov, sono accusati di averlo accompagnato ad acquistare armi, coltelli e pistole ad aria compressa. Il giorno dell’aggressione, Boudaoud portò anche il suo amico alla periferia del college di Bois-d’Aulne. 

Il secondo gruppo, che si potrebbe definire “amici virtuali” del terrorista, è composto da quattro persone, processate per associazione a delinquere terroristica. Sostenitori dell’Islam radicale, sono accusati di essere stati in contatto con Anzorov, di aver rafforzato il suo progetto e di aver accolto a posteriori l’attentato.

Una convertita nata a Meudon, Priscilla Mangel, 32 anni all’epoca dei fatti, ha ad esempio scambiato 46 messaggi sulla vicenda con Anzorov tra il 9 e il 13 ottobre. Ha chiesto di colpire tutti coloro che “insultano il Profeta”.

Da parte loro, Louqmane Ingar, nato a Saint-Denis de La Rèunion, e Ismail Gamaev, nato in Russia, entrambi 18enni nell’ottobre 2020, erano in contatto con Anzorov su un gruppo Snapchat. Anche Yusuf Cinar, allora 18enne, nato a Evreux, era in contatto con il terrorista su un altro gruppo Snapchat. 

Resta il terzo e ultimo gruppo, che probabilmente darà luogo alle battaglie legali più aspre. Processati per associazione a delinquere terroristica, Brahim Chnina, 48 anni all’epoca dei fatti, nato in Algeria ma di origini marocchine, e Abdelhakim Sefrioui, nato in Marocco nel 1959, sono accusati di aver, in un contesto molto chiaramente terroristico, fornito un bersaglio del terrorista, attaccando pubblicamente e su internet il professore “blasfemo”, ma anche rivelando il suo nome e quello del suo collegio. Hanno così messo in moto nel giro di pochi giorni, dal 6 al 16 ottobre, la spirale che ha portato alla tragedia. 

Samuel Paty, assassinato un mese dopo aver festeggiato il suo 47esimo compleanno, era insegnante di storia e geografia alla scuola media Bois-d’Aulne, a Conflans-Sainte-Honorine, nelle Yvelines, è finito nel mirino degli estremisti dopo una sua lezione di storia ed educazione civica in cui ha mostrato caricature di Maometto e posto ai suoi studenti la domanda: “Situazione di dilemma: essere o non essere Charlie?”.

Quattro anni dopo la sciagura che ha causata un’onda di shock in Francia, la scuola media ha preso il nome del suo insegnante, padre di un bambino di 5 anni.