PARIGI - Rivolta in diverse carceri della Francia, tra cui i penitenziari di Aix-en-Provence, Marsiglia e Tolone. Sono stati registrati incendi di mezzi e spari di armi automatiche, secondo quanto reso noto l’entourage del ministro della Giustizia francese, Gérald Darmanin.
“La Repubblica è alle prese con il narcotraffico e adotta misure che infastidiscono molto le reti criminali. Viene sfidata e saprà essere ferma e coraggiosa”, ha scritto. Secondo una fonte citata dall’agenzia Afp, “sembra sia stato tutto coordinato e apertamente in collegamento con la strategia contro i narcotrafficanti del ministro” degli Interni, Bruno Retailleau, che dopo gli attacchi ha chiesto ai prefetti di “rafforzare” immediatamente “la protezione per agenti e strutture”.
Su X il ministro dell’Interno francese ha fermamente condannato gli attacchi assicurando che “la risposta dello Stato deve essere implacabile. Chi se la prende con le prigioni e gli agenti dovrebbe essere rinchiuso in quelle prigioni e sorvegliato da quegli stessi agenti”.
Vari attacchi si sono verificati tra domenica 13 e martedì 15 aprile, mentre nella notte tra martedì e mercoledì tre veicoli sono stati incendiati nel parcheggio del centro di detenzione di Tarascon (Bouches-du-Rhône). È in corso un’indagine della Procura nazionale antiterrorismo (Pnat).
A Tolone, secondo Bfmtv, ci sono stati spari da armi automatiche contro l’ingresso del carcere e fonti citate dal giornale Le Figaro hanno parlato di 15 colpi di kalashnikov. Come riporta l’emittente, a Luynes sono stati incendiati alcuni mezzi nel parcheggio dell’istituto e a Valenza una persona a bordo di uno scooter ha dato fuoco a diverse auto parcheggiate davanti al penitenziario.
Diversi veicoli, aggiunge ancora Bfmtv, sono stati dati alle fiamme anche a Marsiglia lungo una strada del 13esimo arrondissement. Qui, secondo Le Figaro, diverse auto nel parcheggio della struttura, o nelle vicinanze, sarebbero state date alle fiamme o imbrattate con la scritta “Ddpf”, presumibilmente acronimo di “diritti dei prigionieri francesi”. Prese di mira auto anche nei pressi di una residenza dove alloggerebbe personale del ministero della Giustizia.
Le Figaro aggiunge che tra gli istituti interessati da quanto accaduto nelle ultime ore ci sarebbero anche quelli di Nîmes, Villepinte, dove sono stati incendiati tre veicoli nel parcheggio del penitenziario, e Nanterre, dove due persone sono state viste dare fuoco a un veicolo del personale della casa circondariale. Vicino al mezzo è stata trovata una tanica di benzina.
A indagare è l’antiterrorismo, già sulle tracce degli autori, anche se - come ha annunciato Darmanin a Tolone - non c’è stata nessuna rivendicazione. “Non so chi si nasconda dietro quello slogan e fra l’altro non me ne importa niente. I colpevoli saranno trovati e condannati in modo estremamente pesante”, ha dichiarato. Immediato l’ordine di rafforzare “la protezione degli agenti penitenziari e degli edifici”.
Tutte le ipotesi sono al vaglio degli inquirenti, ha detto una fonte all’agenzia Afp, dopo gli attacchi iniziati nel fine settimana, sottolineando come in alcuni casi siano stati trovati slogan anarchici su auto date alle fiamme.
Darmanin - secondo gran parte delle ipotesi e delle piste seguite dagli inquirenti - è il principale obiettivo degli attacchi a causa della sua crociata lanciata settimane fa contro la delinquenza legata al traffico di stupefacenti, un fenomeno letteralmente esploso a Marsiglia. “Ci sono stati atti di intimidazione chiaramente contro gli agenti, quindi contro la Repubblica. Ma non indietreggeremo”, ha assicurato.
Anche una fonte citata da Bfmtv parla di attacchi coordinati, che sarebbero una risposta alle carceri di massima sicurezza - Darmanin ne ha annunciato la prossima apertura a Vendin-le-Vieil e a Condé-sur-Sarth - e in particolare alla strategia del ministro della Giustizia contro il “narco-banditismo”. A Vendin-le-Vieil, precisa l’emittente, sono iniziati lavori per poter accogliere, entro luglio, i cento peggiori criminali del narcotraffico.