PARIGI - La Corte di cassazione francese ha respinto il ricorso dell’ex presidente Nicolas Sarkozy nel caso “Bismuth”, rendendo definitiva la sua condanna a tre anni di carcere di cui uno senza la condizionale con un braccialetto elettronico per corruzione e traffico d’influenza. 

La pena, alla quale si aggiungono tre anni di ineleggibilità, è quindi ora applicabile e Sarkozy sarà convocato davanti a un giudice che dovrà stabilire le condizioni secondo le quali l’ex presidente dovrà indossare il braccialetto elettronico.  

Si tratta di una sanzione senza precedenti per un ex capo dello Stato e della prima condanna definitiva dell’ex presidente in carica dal 2007 al 2012. 

L’ex inquilino dell’Eliseo ha annunciato tramite il suo avvocato, Patrice Spinosi, che rispetterà la sanzione pronunciata ma deferirà la questione alla Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu).  

Sarkozy è stato giudicato colpevole di aver stretto nel 2014, insieme al suo storico avvocato Thierry Herzog, un “patto di corruzione” con Gilbert Azibert, alto magistrato della Corte di cassazione, affinché questi trasmettesse informazioni e cercasse di influenzare un ricorso presentato nel caso Bettencourt. In cambio di questo “favore”, ci sarebbe stata la promessa di un “aiuto” per una carica onoraria a Monaco. 

Il caso ruota attorno a Liliane Bettencourt, ereditiera di L’Oréal affetta da Alzheimer e demenza mista in stadio avanzato. La sua vulnerabilità sarebbe stata sfruttata dal suo entourage per ottenere donazioni milionarie e favori, e l’inchiesta rivelò sospetti di finanziamenti illeciti a politici, tra i quali Sarkozy. 

Questa sentenza arriva a meno di tre settimane dall’apertura, il 6 gennaio, del processo per sospetto di finanziamento libico alla campagna presidenziale del 2007, dove Nicolas Sarkozy dovrà comparire nuovamente in aula.