C’è qualcosa di potente e insieme familiare nel modo in cui Gabriele Franco racconta la sua storia: un misto di determinazione e umiltà, passione vera e spirito del Sud. 

Non è solo un ristoratore, è uno che con le mani in pasta ci ha messo anche il cuore. Da poco alla guida di un locale sull’orlo della chiusura, ha ribaltato le sorti del ristorante trasformandolo in uno dei migliori della zona.

Il premio “Best Local Business” come miglior ristorante-pizzeria dell’Inner West per il 2025, è arrivato inaspettato, ma meritatissimo. A ritirare il premio, Franco è stato accompagnato dalla moglie Francesca che lo supporta e “mi sopporta, in tutte le mie manie di perfezionismo e di dedizione a questo lavoro” racconta Franco che ammette: “Non me l’aspettavo. 

“Dopo appena otto mesi... Ma se guardi le recensioni, vedi che ce lo siamo guadagnato. voglio cogliere quest’occasione per ringraziare il mio staff per la cura e la passione che mettono nel loro lavoro”, dice senza troppi giri di parole.                                                                                                                                                                       E in effetti, la chiave del successo è tutta lì: qualità del cibo, servizio attento e, soprattutto, vera ospitalità italiana.

Non a caso, la cucina del ristorante riflette le sue radici, da Roma in giù, con piatti che raccontano storie di famiglia, di terre calde, di mani esperte.

La storia del locale ha il sapore delle sfide vinte: prima era “La Botte d’Oro”, un ristorante aperto da un italiano 39 anni fa, poi passato a un proprietario greco e lasciato andare, fino a restare chiuso per quattro anni. Quando Franco ha deciso di rilevarlo, era poco più di un ricordo. Oggi invece, è un luogo pieno tutta la settimana, con serate a tema che celebrano le regioni d’Italia: dalla Sicilian Night alla serata calabrese con tarantella dal vivo e piatti tipici accompagnati dai vini regionali.

Ma Franco ha una visione ben precisa: restituire anima a quella Little Italy australiana che rischia di diventare cartolina sbiadita. “Io sto là col cuore, con l’anima, a investire tempo, soldi, tutto, per cercare di rinnovarla”, dice con convinzione. Il suo non è un business, è un atto d’amore. E si sente.

Il menù è un viaggio gustoso e alcuni piatti, come la marinara ai gamberi, sono così identitari che “non li posso cambiare, fanno parte dell’istituzione”. Ed è proprio questa consapevolezza del valore della tradizione, unita a un tocco di freschezza e innovazione, a fare la differenza.

Franco ha scelto di restare fedele a se stesso e alle sue origini, trasformando un angolo dimenticato di Sydney in un luogo vivo, autentico, dove ogni piatto è un invito a sedersi, parlare, ridere, proprio come a casa. E in fondo, è questo che rende un ristorante davvero italiano.