MILANO - Berlusconi è deceduto all’età di 86 anni lunedì mattina all’ospedale San Raffaele dove era stato nuovamente ricoverato venerdì. 

A causare il decesso è stato un evento acuto legato alla leucemia di cui soffriva ormai da tempo e che lo aveva costretto a una lunga degenza di 45 giorni tra aprile e maggio.

Accanto a lui fino all’ultimo è stata la compagna Marta Fascina, assieme al professore Alberto Zangrillo, suo medico personale e direttore del reparto di Terapia intensiva del San Raffaele. All’aggravarsi improvviso delle sue condizioni, lunedì mattina, sono stati immediatamente contattati i figli, che lo hanno raggiunto in ospedale poco prima del decesso, annunciato intorno alle 10.30.

La notizia fa immediatamente il giro del mondo e ha ovviamente un impatto fortissimo sull’opinione pubblica e sulla politica italiana. Bandiere a mezz’asta compaiono su tutti i palazzi istituzionali. In breve, il governo annuncia anche l’indizione di una giornata di lutto nazionale, che è stata fissata in occasione delle esequie.

Fa discutere anche la prolungata chiusura delle Camere - di fatto fino a lunedì prossimo - anche se fonti parlamentari tendono a ridimensionare la portata dello stop spiegando che la Conferenza dei Capigruppo non ha disposto l’interruzione delle attività parlamentari, se non per il giorno dei funerali. L’assemblea di Palazzo Madama non terrà però seduta anche giovedì 15 giugno, ma riprenderà anticipatamente i lavori il lunedì successivo.

Nel giro di poche ore, messaggi di cordoglio, ricordi e testimonianze sono arrivate subito alla famiglia da colleghi, amici e avversari dell’ex presidente del Consiglio e fondatore di Forza Italia. Tra i primi a ricordare Berlusconi è stato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che in una nota ha definito l’ex premier “protagonista di lunghe stagioni della politica italiana e delle istituzioni repubblicane”. “Berlusconi - ha continuato nel suo messaggio il capo dello Stato - è stato un grande leader politico che ha segnato la storia della nostra Repubblica, incidendo su paradigmi, usi e linguaggi”.

“Silvio Berlusconi era soprattutto un combattente - ha detto la premier Giorgia Meloni -, era un uomo che non aveva mai avuto paura a difendere le sue convinzioni e sono state esattamente quel coraggio e quella determinazione a farne uno degli uomini più influenti della storia d’Italia, a consentirgli di imprimere delle vere e proprie svolte nel mondo della politica, della comunicazione e dell’impresa”. 

Parole molto sentite per la morte del leader di Forza Italia sono state espresse anche dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, da tempo il suo braccio destro nel partito, che è rientrato in anticipo dalla sua missione degli Stati Uniti.

“Assoluto protagonista della vita pubblica italiana degli ultimi cinquanta anni”, lo ha poi definito Mario Draghi, che ha manifestato le sue più sentite condoglianze alla famiglia, e messaggi di vicinanza non sono mancati dagli avversari politici. Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha annullato per rispetto la Direzione del partito prevista per lunedì scorso. E un messaggio è arrivato per lui anche dal leader del M5s, Giuseppe Conte, e dagli avversari di un tempo, come Romano Prodi.

Significativo, infine, il ricordo dei due uomini con cui Berlusconi iniziò l’esperienza politica del centrodestra – Umberto Bossi e Gianfranco Fini. “Per tanti anni è stato come un fratello”, ha detto il leader politico del Carroccio. Un “omaggio alla sua grande umanità” gli ha tributato invece lo storico leader di Alleanza Nazionale.