CANBERRA - Gli incentivi fiscali per la produzione di idrogeno rinnovabile e la lavorazione di minerali critici sono stati approvati ieri sera dal Senato, dopo che un accordo tra il governo e i Verdi aveva inserito alcuni emendamenti proposti da quest’ultimi.
Anche le parlamentari ora indipendenti Lidia Thorpe e Fatima Payman hanno sostenuto il disegno di legge, che è stato rinviato alla Camera per l’approvazione definitiva.
“Sappiamo che questa è una riforma importante per garantire certezza negli investimenti e sostegno alle imprese che saranno alla guida delle nuove industrie necessarie per la transizione verso un futuro di energia rinnovabile”, ha dichiarato il ministro delle Finanze Katy Gallagher.
Il piano di ampio respiro del governo che va sotto il nome di “Future Made in Australia”, dal costo di 22,7 miliardi di dollari, punta a finanziare progetti di energia pulita e creare posti di lavoro nella transizione alla decarbonizzazione, rappresentando un pilastro della promessa elettorale laburista di “costruire il futuro dell’Australia”.
I Verdi hanno dato il loro appoggio dopo aver ottenuto un emendamento per impedire il finanziamento dell’estrazione dell’uranio.
La senatrice dei Verdi Dorinda Cox ha dichiarato: “Future Made in Australia ha il potenziale per aiutarci nell’affrontare l’emergenza climatica”.
“Mi congratulo oggi con il governo Albanese per questo lavoro, in effetti, potremmo fare di più con un governo di minoranza con i Verdi nel 48° parlamento”.
Quando i Verdi hanno votato con i laburisti per estendere l’orario del Senato e consentire il voto sul disegno di legge, la Coalizione, che si era opposta alla legislazione, ha accusato il governo di aver fatto un “accordo sporco” con il partito minore.
“Questa è una legge che riguarda direttamente la spina dorsale dell’economia - ha dichiarato Michaelia Cash, leader dell’opposizione al Senato -. Se già ora le cose sono difficili, Dio aiuti gli australiani se i Verdi otterranno quello che vogliono e Albanese dovesse governare con loro”.