NAPOLI - Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha fatto da padrone di casa a Napoli per l’apertura dei lavori del G7 della Cultura in programma fino al 21 settembre, accogliendo le delegazioni internazionali partecipanti e prendendo la parola nel discorso inaugurale. 

“L'Italia crede che, soprattutto in questa epoca, la cultura sia un pilastro centrale della convivenza civile, un formidabile strumento di comprensione reciproca e di confronto, un antidoto a ogni forma di discriminazione ed estremismo, un formidabile volano di sviluppo sostenibile”, ha dichiarato il ministro. 

“E' per questo che la Presidenza Italiana ha voluto ospitare un G7 Cultura, dopo sette anni dalla prima e unica edizione, a Firenze nel 2017”, ha aggiunto Giuli, rimarcando che “la democrazia, lo stato di diritto, il rispetto della libertà di espressione e del pluralismo” sono le questioni “più urgenti che si trovano ad affrontare le nostre istituzioni culturali per trovare insieme delle risposte condivise, partendo dai valori e dai principi che ci uniscono”. 

Infine, il ministro sottolinea: “Ci confronteremo innanzitutto sul tema della difesa delle nostre identità culturali. La cultura è l'anima di una nazione, incarna la sua identità, storia, i valori della sua comunità”.  

“È uno dei beni più preziosi che un popolo abbia ed è un imperativo proteggerla dalle minacce del nostro tempo”, ha concluso Giuli.