CAPRI - Di fronte al rischio di escalation nella regione mediorientale, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha auspicato che l’atto di aggressione iraniano, fortemente condannato dalla presidenza italiana G7, non sia seguito da risposte o rappresaglie, poiché qualsiasi azione di questo genere rischierebbe di innescare una conflagrazione regionale.  

“Lavoriamo per favorire la pace e portiamo avanti la soluzione ‘due popoli due Stati'”, ha detto Tajani al suo omologo francese Sejourne, incontrato in una bilaterale a margine della ministeriale Esteri del G7 a Capri. “L’Italia è pronta a fare la sua parte così come stiamo facendo in Libano, dove è dispiegata la missione Unifil al confine con Israele”, ha aggiunto Tajani.  

Nel corso del colloquio è stata ribadita la necessità di un immediato cessate il fuoco a Gaza, indispensabile per consentire l’invio di aiuti nella Striscia. L’Italia, fin dall’inizio del conflitto, è stata in prima linea nell’agevolare l’accesso di aiuti alimentari, alleviare le sofferenze della popolazione e garantire la sicurezza alimentare a Gaza, come dimostra l’iniziativa “Food for Gaza” guidata dalla Farnesina insieme a FAO, PAM, FICROSS e Protezione Civile, ha ricordato la Farnesina in una nota. 

“Siamo amici di Israele e sosteniamo Israele, ma vogliamo una de-escalation”, ha ribadito il ministro Tajani aprendo la riunione dei capi della diplomazia del G7, riuniti a Capri sotto la presidenza italiana. “Siamo tutti portatori di iniziativa di pace”, ha aggiunto il titolare della Farnesina, spiegando che durante i lavori nell’isola sul Golfo di Napoli bisogna “affrontare come sanzionare in qualche modo l’Iran per l’attacco con centinaia di missili e droni contro Israele”.