MILANO – Non ci sono profili genetici estraibili per eventuali comparazioni in nessuna delle quasi sessanta impronte raccolte su oltre trenta fogli di acetato. 

Lo hanno confermato, secondo quanto si è appreso, anche gli esami replicati in laboratorio dai periti del maxi-incidente probatorio sul caso di Garlasco, nell’ambito della nuova inchiesta su Andrea Sempio.  

Ieri erano già trapelati risultati analoghi dalle analisi dei consulenti delle parti sui dati messi a disposizione. 

Da quanto risulta, solo su uno dei fogli di acetato verranno ripetuti gli esami, poiché è stata individuata una traccia, forse di saliva, ma anche in questo caso sarà praticamente impossibile estrarre Dna. 

L’incidente probatorio proseguirà il 4 luglio e, tra le attività previste, ci sono campionature per nuove analisi genetiche su tamponi effettuati a Chiara Poggi, su alcune tracce di sangue che non avevano dato esito in passato e su un frammento del tappetino del bagno. Gli esiti, dopo le campionature, sono attesi per la prossima settimana.  

Alcune analisi saranno eseguite anche su un frammento di pelo o capello trovato nella spazzatura, mentre non sono previste per un cucchiaino, già esaminato all’epoca, su cui era stato rilevato il Dna di Chiara. 

Infine, già venerdì i periti potrebbero comunicare ai consulenti delle parti le modalità e i tempi per lo studio dei dati sul Dna rinvenuto sotto le unghie della vittima. Per la procura, in base a una consulenza, si tratterebbe del Dna di Sempio.  

I periti dovranno innanzitutto stabilire se la traccia è leggibile e comparabile, anche se una perizia nel processo a carico di Alberto Stasi, a suo tempo, aveva concluso che non lo era.