PAVIA - Saranno raccolti anche i profili genetici delle sorelle Paola e Stefania Cappa, di Marco Panzarasa (amico di Alberto Stasi), Roberto Freddi, Mattia Capra e Alessandro Biasibetti (amici di Marco Poggi e Andrea Sempio), oltre a quelli del medico legale e degli inquirenti che parteciparono alla prima fase delle indagini.
Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari di Pavia, Daniela Garlaschelli, nel corso dell’udienza di conferimento incarichi ai periti, per il maxi-incidente probatorio che riguarda le nuove analisi genetiche legate all’omicidio di Chiara Poggi.
L’ampliamento del campione di Dna – che include anche carabinieri, soccorritori e figure potenzialmente coinvolte in contaminazioni indirette – è stato richiesto dalla difesa di Alberto Stasi ed è stato accolto dal giudice, e per il momento nessuno dei soggetti coinvolti è indagato.
Gli avvocati hanno chiarito che l’obiettivo è ampliare il confronto con le tracce biologiche che saranno repertate su oggetti mai analizzati prima, per escludere eventuali contaminazioni avvenute durante i primi rilievi, e la giudice Garlaschelli ha individuato sette quesiti tecnici, tutti di natura genetica, da affidare agli esperti incaricati.
Nel frattempo, il legale della famiglia Poggi, Gian Luigi Tizzoni, ha accolto positivamente l’ampliamento delle indagini.
“Bene che si facciano questi approfondimenti, anche se stupisce che non siano stati disposti prima”, ha commentato all’ingresso in Procura, rilanciando: “A Garlasco ci sono molti canali, anche vicino a casa di Stasi. Perché non cercare anche lì?”.
Il nuovo filone investigativo ruota attorno alla figura di Andrea Sempio, unico indagato nella nuova inchiesta, mentre Alberto Stasi – ex fidanzato di Chiara Poggi – resta condannato in via definitiva a 16 anni di carcere, anche se attualmente in regime di semilibertà.