PERTH - Il ministro dell’Ambiente Murray Watt è arrivato ieri a Perth per incontrare il governo laburista del Western Australia, insieme a rappresentanti dell’industria, gruppi di conservazione albientale e a una rappresentanza delle comunità indigene.

La proposta dell’azienda di estendere la vita del progetto dal 2030 al 2070 è in fase di valutazione da sei anni e la decisione finale è stata rinviata due volte. Il senatore Watt ha dichiarato che deciderà entro il 31 maggio.

Il governo locale, ha già approvato il piano, ma serve ancora il via libera federale. “Chiederemo al ministro di decidere al più presto, ma in modo sicuro e legale”, ha dichiarato il premier Roger Cook.

La donna d’affari e filantropa Janet Holmes a Court ha criticato aspramente la richiesta di un’estensione, sottolineando i danni all’arte rupestre indigena presenti nelle vicinanze dell’impianto di Karratha. “Permettere questa estensione significa distruggere un sito antico e importante”, ha affermato, annunciando possibili azioni legali.

Secondo Piper Rollins dell’Australian Conservation Foundation, la decisione rappresenta una prova cruciale per il governo Albanese. Anche Greenpeace e la Australian Marine Conservation Society hanno chiesto il rigetto dell’estensione di sfruttamento, denunciandone l’impatto ambientale e climatico.

L’area interessata, la penisola di Burrup, ospita la più grande collezione mondiale di arte rupestre aborigena e potrebbe essere riconosciuta come patrimonio UNESCO.

La deputata dei Verdi, Sophie McNeill, ha sollecitato la pubblicazione di un rapporto sul sito archeologico, sostenendo che è fondamentale per prendere una decisione informata.