GAZA - ActionAid è devastata dalla notizia che Fatin Shaqoura-Salha, coordinatrice degli infermieri dell’ospedale di Al-Awda a Nuseirat, gestito dal partner di ActionAid Al-Awda, è stata uccisa a Gaza insieme alla sua famiglia.
Fatin, suo marito e i loro figli sono stati uccisi mercoledì, quando la loro casa è stata colpita dall’esercito israeliano, mentre erano ancora in corso negoziati di cessate il fuoco e poche ore prima che un accordo fosse confermato.
Secpndo quanto afferma il comunicato, questa dolorosa perdita sarebbe un altro esempio del disprezzo dell’esercito israeliano per i civili e il suo preoccupante schema di attacchi contro gli ospedali e gli operatori sanitari: più di mille sono stati uccisi dal 7 ottobre.
Almeno 80 persone sono state uccise dall’annuncio di ieri sera, secondo la difesa civile della Striscia.
Tasneem, che lavora con la Palestinian NGO Network (PNGO), partner di ActionAid a Gaza, ha condiviso un messaggio: “Migliaia di persone hanno perso la vita e i loro sogni si sono infranti perché il cessate il fuoco è arrivato dopo oltre 15 mesi di distruzione e morte. Ad ogni minuto di ritardo, intere famiglie vengono cancellate. Ogni minuto che passa conta. E ogni momento che perdiamo significa che altre vite innocenti vengono uccise. Quindi… cessate il fuoco ora”.
ActionAid chiede la fine immediata degli attacchi a Gaza, per fermare le perdite di vite umane. Tutte le parti devono garantire che l’accordo di cessate il fuoco sia attuato senza ritardi, in modo che gli aiuti umanitari disperatamente necessari possano essere fatti entrare a Gaza e la sua popolazione esausta e traumatizzata possa iniziare il lungo processo di ricostruzione della propria vita.
Anche la direttrice generale dell’Unicef, Catherine Russell, ha parlato in una nota della tregua a Gaza: “L’Unicef accoglie con favore l’annuncio di un accordo di cessate il fuoco tra le parti in conflitto nella Striscia di Gaza. Si tratta di un accordo atteso da tempo per i bambini e le famiglie di Gaza, che hanno sopportato più di un anno di bombardamenti e privazioni, e per gli ostaggi a Gaza e le loro famiglie in Israele, che hanno sofferto così tanto”.
La nota dell’Unicef prosegue ricordando l’altissimo costo del conflitto nella Striscia: “La guerra ha imposto un tributo orribile ai bambini di Gaza: ha provocato almeno 14.500 morti, altre migliaia di feriti, circa 17.000 non accompagnati o separati dai loro genitori e quasi 1 milione sfollati dalle loro case. La portata dei bisogni umanitari è enorme e l’Unicef e i suoi partner sono pronti ad aumentare la propria risposta. Il cessate il fuoco deve finalmente dare agli attori umanitari l’opportunità di attuare in sicurezza la massiccia risposta all’interno della Striscia di Gaza, di cui c’è un disperato bisogno. Ciò include l’accesso senza ostacoli per raggiungere tutti i bambini e le famiglie con cibo e nutrizione essenziali, assistenza sanitaria e supporto psicosociale, acqua potabile e servizi igienici, istruzione e apprendimento, nonché assistenza in denaro e la ripresa delle operazioni di trasporto commerciale”.
Inoltre, l’Unicef esorta con forza le parti a portare avanti con urgenza una risoluzione politica duratura che dia priorità ai diritti e al benessere di questa e delle future generazioni di bambini. “La guerra a Gaza è già costata molto ai bambini. Dobbiamo agire ora e lavorare insieme per un futuro migliore per tutti i bambini”, conclude la nota.
Un portavoce dell’ala armata di Hamas, secondo quanto riportato da Sky News, ha accusato Israele di aver preso di mira un luogo a Gaza dove è tenuta in ostaggio una donna, dopo aver accettato la tregua la scorsa notte.
“Dopo aver annunciato l’accordo, l’esercito nemico ha preso di mira un luogo in cui si trovava una delle prigioniere della prima fase dell’accordo previsto”, ha precisato Abu Obeida delle Brigate al Qassam in una dichiarazione, che sembra suggerire che Israele abbia usato un attacco aereo. “Qualsiasi aggressione e bombardamento in questa fase potrebbe trasformare la libertà di un prigioniero in tragedia”, ha aggiunto.