TEL AVIV - L’area è densamente popolata da sfollati palestinesi, molti dei quali sono fuggiti verso ovest o sud dopo un nuovo ordine di evacuazione.
Secondo fonti mediche locali, i bombardamenti hanno colpito case e moschee, uccidendo almeno tre persone e ferendone molte altre. A Khan Younis, un attacco aereo avrebbe causato la morte di almeno cinque civili, tra cui due bambini.
Il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, ha riferito che, nelle ultime 24 ore, sarebbero oltre 130 i palestinesi uccisi e più di mille i feriti, uno dei bilanci più gravi delle ultime settimane.
L’organizzazione Medical Aid for Palestinians ha denunciato che l’ordine di evacuazione ha costretto alla sospensione dei servizi sanitari essenziali. Il direttore ad interim Steve Cutts ha parlato di “un deliberato attacco al sistema sanitario” e ha affermato che “nessuno è al sicuro”.
La presenza di ostaggi nelle aree bersagliate preoccupa anche le famiglie israeliane, che chiedono garanzie per la loro incolumità. Si ritiene che almeno 20 dei 50 ostaggi siano ancora vivi.
Dalla Santa Sede hanno fatto sapere che Papa Leone ha espresso a Mahmoud Abbas la sua ferma opposizione a ogni forma di trasferimento forzato; il pontefice aveva già condannato il bombardamento della chiesa cattolica di Gaza da parte di Israele, definito “un errore” dal governo israeliano.
Nel frattempo, aumentano i timori di una crisi umanitaria estrema: la fame ha già causato almeno 19 morti dal fine settimana. L’UNRWA ha ammonito che nei prossimi giorni la carenza di cibo, carburante e medicinali potrebbe causare “decessi di massa”.