GAZA - “Nell’ambito di un’escalation dell’attacco genocida nel nord di Gaza, questa sera (giovedì 24, ndr) le forze di occupazione israeliane hanno effettuato un attacco aereo su un complesso residenziale nel campo profughi di Jabaliya, provocando l’uccisione e il ferimento di circa 150 civili, tra cui donne e bambini”. Lo scrive l’agenzia palestinese Wafa. Fonti locali hanno riferito che almeno dieci case nella zona di Al-Houja a Jabaliya sono state colpite da aerei da guerra israeliani, provocando l’uccisione e il ferimento di decine di civili e una vasta distruzione. 

Gli abitanti della zona colpita hanno lanciato appelli urgenti per chiedere assistenza per il trasporto dei feriti; tuttavia, le squadre di soccorso hanno incontrato notevoli difficoltà nel raggiungere la scena a causa dei continui attacchi delle forze di occupazione israeliane. 

Secondo quanto riportato da Al Jazeera, l’esercito israeliano ha bombardato anche un’abitazione nella zona di Manara, a sud di Khan Younis, a sud della Striscia di Gaza, uccidendo almeno 23 persone. Secondo l’emittente, le forze israeliane hanno colpito anche l’ospedale Kamal Adwan nel nord di Gaza, uccidendo un numero imprecisato di bambini. 

Raid aerei israeliani hanno colpito nella notte il sud del Libano e la parte meridionale della capitale Beirut. In uno degli attacchi delle Idf (Forze di difesa israeliane) sono stati uccisi tre giornalisti e altri due sono stati feriti, ha riferito l’agenzia statale libanese NNA. L’attacco che ha ucciso i reporter, secondo i media locali, è avvenuto a Hasbaya, una cinquantina di km a sud-est di Beirut. Nell’attacco israeliano sono stati uccisi un cameraman e un ingegnere che lavoravano per l’emittente filoiraniana Al-Mayadeen e un cameraman che lavorava per Al-Manar, la tv di Hezbollah. Altri reporter presenti sulla scena affermano che il bungalow in cui dormivano i giornalisti è stato volutamente preso di mira dai raid israeliani.