GAZA - Il presidente palestinese, Mahmoud Abbas ha chiesto a Hamas di rilasciare gli ostaggi ancora detenuti nella Striscia di Gaza, definendo la loro prigionia la causa principale degli attacchi di Israele. “Hamas ha fornito all’occupazione criminale le scuse per commettere i suoi crimini nella Striscia di Gaza, la più importante delle quali consiste nella detenzione degli ostaggi”, ha affermato durante un incontro a Ramallah. “Io sono colui che ne paga il prezzo, la nostra gente paga il prezzo, non Israele. Consegnateli”. 

Nel corso di un discorso trasmesso in televisione, Abbas ha poi chiesto a Hamas di cedere le proprie responsabilità nell’amministrazione della Striscia di Gaza, di consegnare le armi di cui è in possesso all’Autorità palestinese e di trasformarsi in un partito politico. “Ci sono centinaia di morti ogni giorno, e non vogliono consegnare gli ostaggi con cittadinanza americana”, ha sottolineato, intervenendo in apertura del Consiglio centrale palestinese a Ramallah. 

Ci sarebbe intanto una nuova proposta di Hamas per il cessate il fuoco a Gaza. Proposta che il gruppo dovrebbe fare non appena i suoi rappresentanti arriveranno al Cairo, secondo quanto riporta il quotidiano saudita Asharq Al-Awsat. 

L’offerta includerebbe il rilascio di tutti gli ostaggi rimasti detenuti nella Striscia in un’unica fase, in cambio di un numero concordato di prigionieri palestinesi, il ritiro delle forze dell’Idf (Forze di difesa israeliane) dalla Striscia di Gaza nelle posizioni assegnate dal recente accordo di cessate il fuoco, la sospensione delle operazioni militari e l’ingresso di aiuti umanitari. 

Secondo il rapporto, Hamas chiederà anche un cessate il fuoco di cinque anni con garanzie internazionali, l’istituzione di un comitato tecnocratico per la governance civile nella Striscia di Gaza, sulla base di una proposta egiziana avanzata negli ultimi mesi e l’apertura a un accordo di riconciliazione con Fatah. 

In una dichiarazione congiunta, i ministri degli Esteri di Germania, Francia e Regno Unito hanno esortato nel frattempo Israele a garantire “il passaggio senza ostacoli degli aiuti umanitari a Gaza”, ribadendo che “gli aiuti umanitari non devono mai essere usati come strumento politico” e che “il territorio palestinese non deve essere ridotto né sottoposto a cambiamenti demografici”. I tre ministri hanno inoltre invitato “tutte le parti a tornare a un cessate il fuoco” e hanno chiesto ad Hamas “il rilascio immediato degli ostaggi ancora in suo possesso”. 

I servizi di soccorso a Gaza riferiscono che 10 persone sono state uccise in un attacco israeliano contro una scuola che ospita sfollati nella parte orientale di Gaza City, è quanto riporta Haaretz. Secondo Al Jazeera del Qatar, che cita i suoi corrispondenti sul posto (Israele non permette alla stampa internazionale di entrare a Gaza), almeno uno dei morti era un bambino. 

Le forze israeliane prendono spesso di mira le scuole o i centri sanitari di Gaza, che durante la guerra sono diventati un rifugio per migliaia di sfollati, con il presupposto che i miliziani di Hamas li usino per nascondersi e pianificare attacchi. Finora l’esercito non ha commentato l’attacco alla scuola di Jaffa. 

Più di 51.260 persone sono state uccise e 116.000 ferite negli attacchi israeliani a Gaza dall'inizio della guerra nell'ottobre 2023, secondo un conteggio delle autorità sanitarie della Striscia. Di queste, quasi 1.900 sono morte da quando Israele ha ripreso l’offensiva il 18 marzo, ponendo fine alla tregua in vigore da metà gennaio.