CAIRO - Lo riferiscono fonti mediche palestinesi, che parlano anche di almeno 221 feriti, di cui 20 in condizioni critiche.
Secondo testimoni oculari, migliaia di persone si erano radunate lungo una strada principale dove si trovava un convoglio di aiuti bloccato. “Ci hanno fatto avanzare, ci hanno fatti radunare, poi sono iniziate a cadere le granate”, ha raccontato Alaa, intervistato da Reuters all’ospedale Nasser, dove i feriti giacevano sul pavimento per mancanza di letti.
Le immagini diffuse sui social mostrano corpi distesi sull’asfalto. I feriti sono stati trasportati con mezzi di fortuna: auto civili, risciò e carretti trainati da asini.
L’esercito israeliano ha ammesso di aver sparato nella zona, dichiarando: “È stato identificato un assembramento vicino a un camion degli aiuti bloccato, in prossimità di truppe IDF. Siamo a conoscenza di feriti e stiamo esaminando l’accaduto. Ci rammarichiamo per ogni danno a civili non coinvolti”.
Altre 14 persone sono morte lo stesso giorno in attacchi separati aerei e di terra, portando il bilancio complessivo di martedì ad almeno 73 vittime. Dal parziale allentamento del blocco totale di Gaza, a fine maggio, almeno 397 palestinesi sono stati uccisi e oltre 3mila feriti mentre cercavano di ottenere aiuti.
Le Nazioni Unite criticano duramente il sistema di distribuzione coordinato da Israele e Stati Uniti tramite la Gaza Humanitarian Foundation, definendolo pericoloso e non imparziale. Le autorità locali sostengono che centinaia di civili siano morti cercando di raggiungere i punti di distribuzione.