MELBOURNE - Una lettera per i sostenitori del cardinale George Pell, in carcere perché condannato per pedofilia e in attesa del verdetto del processo d'appello, hanno fatto circolare sui social media una presunta lettera del cardinale, sulle sue sofferenze in carcere ma anche sul Sinodo sull’Amazzonia, che si terrà in ottobre in Vaticano, la cui paternità comunque non è stata smentita né da lui né dai suoi avvocati.
“La consapevolezza che la mia piccola sofferenza può essere usata per buoni scopi attraverso l’unione alla sofferenza di Gesù mi dà uno scopo e una direzione”, scriverebbe  Pell nella lettera diffusa sui social e dalla stampa australiana. 
Ma Pell, nella missiva, parlerebbe anche del prossimo Sinodo sull’Amazzonia, dicendosi “preoccupato” e criticando il ‘documento di lavoro’, sottolineando che la Chiesa non può portare “confusione”, con il riferimento alla possibilità di affidare la celebrazione della Messa a uomini sposati, i cosiddetti viri probati.
Ora la polizia australiana sta indagando per verificare se la diffusione di questa lettera abbia violato le regole che deve osservare nella detenzione.