TBILISI – Il partito al governo in Georgia è riuscito a eleggere un lealista di estrema destra come presidente in un controverso processo elettorale, mentre nel Paese si acuisce la crisi costituzionale e la protesta filo-Ue. La nazione del Mar Nero è in subbuglio da quando il partito al governo, Sogno Georgiano, ha rivendicato la vittoria nelle contestate elezioni parlamentari di ottobre. La sua decisione del mese scorso di ritardare i colloqui di adesione all'Unione Europea ha innescato una nuova ondata di raduni di massa.
Un collegio elettorale, controllato dal partito al governo Sogno Georgiano e boicottato dall'opposizione, ha eletto Mikheil Kavelashvili con 224 voti come prossimo capo di Stato per un mandato di cinque anni, ha affermato il presidente della commissione elettorale centrale Giorgi Kalandarishvili. La Presidente filoeuropea uscente Salomé Zourabishvili ha dichiarato il voto "illegittimo" e si rifiuta di lasciare la carica.
"L'incarnazione più riuscita dell'uomo georgiano", secondo una definizione attribuita al tycoon Bidzina Ivanishvili, Kavelashvili è un ex campione di calcio fondatore del partito al potere Sogno georgiano artefice della svolta di Tbilisi verso la Russia.
La sua elezione, per la prima volta non diretta in seguito alla riforma del 2017, è contestata, così come il governo che ne ha sostenuto la nomina, da decine di migliaia di georgiani che ogni sera da settimane scendono in piazza per protestare contro la dissoluzione del sogno europeo, che il Paese mantiene perfino iscritto nella Costituzione, da parte della forza politica che ha designato Kavelashvili come candidato, l'unico.
E anche mentre era in corso il voto, diverse centinaia di persone si sono riunite per protestare di fronte al Parlamento, scalciando palloni e sventolando il loro diploma, per denunciare l'assenza di titoli scolastici che spicca in Kavelashvili, considerato dall'opposizione, come un fantoccio nelle mani di Ivanishvili. Zourabishvili è passata questa mattina dalla piazza per salutare gli attivisti ma non si è fermata per andare "a lavorare", a conferma della sua intenzione di non lasciare l'incarico.
L'ex attaccante di 53 anni, nato nella cittadina di Bolnisi, ha un passato nella nazionale georgiana e in diversi club all'estero, Russia, Inghilterra, fra cui il Manchester City (1995-1997) e Svizzera. E' sceso nel campo della politica dopo che la sua candidatura a presidente della Federazione calcio georgiana nel 2015 era stata bocciata, perché considerato non qualificato.
Eletto in Parlamento con Sogno georgiano nel 2016 difende, come Vladimir Putin e Calin Georgescu, i "valori tradizionali", georgiani nel suo caso, come russi e romeni per i primi due rispettivamente, a fronte del degrado del liberalismo occidentale. E' promotore di una campagna contro i diritti per la comunità Lgbtq.
Populista, a capo della fazione di potere al popolo che ha fondato dopo l'inizio dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, con posizioni di destra e più anti occidentali di Sogno georgiano, rieletto nelle liste di Sogno georgiano alle ultime elezioni, è stato designato dal partito al potere come candidato unico per l'elezione di oggi a cui non hanno preso parte i 60 esponenti (sui 300 del Collegio degli elettori) dell'opposizione. Si presenta come "opposizione sana" a Sogno georgiano, laddove i partiti dell'opposizione reale sono, a suo dire, "radicali finanziati dall'estero". Era stato il suo partito a presentare il disegno di legge 'russo' sull'influenza straniera.
Lo scorso giugno ha accusato gli Stati Uniti di "nutrire un insaziabile desiderio di distruggere il nostro Paese". L'opposizione è manovrata dal Congresso Usa che pianifica "una rivoluzione violenta diretta e l'ucrainizzazione della Georgia", aveva scritto in un post in cui ricalcava la retorica di Sogno georgiano e dell''internazionale populista' che guarda verso Mosca. L'opposizione, ha anche detto in copia, opera come "quinta colonna" diretta dall'estero e Zurabishvili "l'agente in capo".