BERLINO – “Oggi è una giornata decisiva nella questione della riduzione dell’immigrazione clandestina e nella lotta contro il sovraccarico dei sistemi di integrazione dei sistemi di accoglienza”. Lo ha detto il ministro dell’Interno tedesco presentando tre provvedimenti in materie di cittadinanza e migranti.
Nello specifico, il primo dei provvedimenti adottati dal governo è una stretta sulla concessione della cittadinanza, eliminando la cosiddetta cittadinanza-turbo, introdotta nella scorsa legislatura, che prevedeva la possibilità di ottenere la naturalizzazione anche dopo tre anni se particolarmente ben integrati. “Questa misura rappresenta anche una limitazione dell’attrattività di entrare in Germania”, ha affermato il ministro Alexander Dobrindt in una conferenza stampa a Berlino.
L’anno scorso, la Germania ha registrato circa 200.000 naturalizzazioni, il numero più alto degli ultimi 25 anni.
In secondo luogo, nella Legge sull’immigrazione viene reintrodotto il concetto non solo di “gestire”, ma anche di “limitare” gli ingressi in Germania.
Infine, sono eliminati i ricongiungimenti familiari per persone che beneficiano della protezione sussidiaria. Si tratta di rifugiati a cui non è stato concesso l’asilo o la protezione di rifugiato in Germania, ma a cui è stato comunque permesso di rimanere perché minacciati, ad esempio, di persecuzione politica, tortura o pena di morte nei loro Paesi d’origine.
Molti rifugiati delle guerre civili rientrano in questo gruppo. Circa 380.000 persone, principalmente siriani, detengono questo status.
La protezione sussidiaria ha consentito finora a una media di 12.000 familiari di unirsi ogni anno ai loro parenti in Germania.
Secondo i proponenti del disegno di legge, queste misure mirano ad “alleggerire la pressione sui sistemi di accoglienza e integrazione della Germania” e rappresentano un “mezzo adeguato per ridurre rapidamente l’onere per i Comuni”.
Le proposte legislative dovrebbero essere approvate rapidamente al Bundestag con il voto favorevole della coalizione di governo guidata dal cancelliere Friedrich Merz composta da conservatori e socialdemocratici, bypassando la necessità di un rinvio alla Camera alta del Parlamento, il Bundesrat.