L’isolamento sociale è una problematica complessa che colpisce in modo particolare anziani e migranti, a causa di una graduale perdita di connessioni significative, aggravata anche da conflitti familiari, problemi di salute o un senso di impotenza dovuto al cambiamento delle dinamiche relazionali.
Gli anziani, ad esempio, possono sentirsi esclusi nel caso in cui i figli assumano un ruolo predominante nelle decisioni familiari, generando sentimenti di lutto e perdita di controllo.
Rose Cantali, psicologa esperta, propome strategie concrete per affrontare questa condizione: coltivare amicizie attraverso gruppi o attività che riflettano i propri interessi, chiedendo eventualmente supporto a professionisti o leader comunitari; praticare la gentilezza verso se stessi, dedicandosi ad attività che portano gioia, come passatempi creativi, esercizio fisico o momenti di riflessione; sviluppare una pratica di gratitudine quotidiana, per spostare il focus dai sentimenti negativi e valorizzare le piccole gioie della vita.
A queste strategie si aggiungono i preziosi contributi di Louisa Carlini, psicologa specializzata nel lavoro con comunità multiculturali, che enfatizza l’importanza di comprendere le differenze culturali nell’approccio alla salute mentale. Mentre in Australia il supporto psicologico si concentra prevalentemente sull’individuo, nella cultura italiana è la famiglia a svolgere un ruolo cruciale, creando una rete di sostegno collettivo.
Questo confronto evidenzia l’importanza di integrare approcci diversi per aiutare coloro che stanno vivendo un senso di isolamento, adattandosi alle caratteristiche culturali di ciascun individuo. Gli interventi di Cantali e Carlini ci ricordano come il primo passo verso la connessione sia spesso il più difficile ma anche il più importante per ritrovare benessere e significato.
Per chi è in cerca di supporto, psicologi come Louisa Carlini, Rose Cantali e la loro collega Loredana Sofia offrono un valido aiuto per superare l’isolamento e ripristinare un equilibrio emotivo.