Un confronto ricco di spunti, partecipazione e visione per il futuro: l’evento ‘Sistema Italia’, organizzato dal GIA Network (Network dei Giovani Italo-Australiani) presso il Canada Bay Club di Five Dock, ha riunito rappresentanti istituzionali, giovani professionisti e membri della comunità italo-australiana per discutere strategie concrete volte a rafforzare il legame tra le nuove generazioni e le radici italiane.

Il tema al centro della serata, ‘La forza della comunicazione: connettersi con le nuove generazioni in un mondo digitale’, ha aperto la strada a interventi e proposte operative.

A inaugurare i lavori è stato Domenico Stefanelli, presidente e anima propulsiva del GIA Network, che ha ricordato quanto oggi sia essenziale comunicare in modo autentico e consapevole. “Il digitale non è un ostacolo, ma uno strumento. Se usato bene, può unire generazioni, culture e mondi diversi”, ha affermato, con l’intento di evidenziare l’impegno del GIA nel creare rapporti reali attraverso progetti come il programma radiofonico Frequenza GIA e numerose iniziative comunitarie.

Samantha Mavuli del GIA ha condotto la serata, con grande maestria, presentando gli ospiti e incoraggiando un dialogo tra i presenti.

Tra gli interventi istituzionali, quello di Simona Bernardini dell’Italian Trade Agency, che ha sottolineato l’importanza della comunicazione come veicolo per promuovere il Made in Italy e creare legami solidi tra Italia e Australia: “È nella presenza fisica, nell’ascolto attivo e nello scambio virtuoso che si costruisce un futuro condiviso”.

Presente anche il parlamentare italiano Nicola Caré, che ha presentato una proposta articolata in cinque punti per ispirare e coinvolgere i giovani italiani in Australia: dare voce alle loro storie attraverso campagne condivise, creare un hub digitale informativo, promuovere un festival annuale della gioventù italo-australiana, attivare percorsi di mentoring e imprenditorialità, istituire un ‘Tavolo Giovani Permanente’ presso il locale consolato.

Molto sentiti anche gli interventi del console generale Gianluca Rubagotti, che ha confermato il costante impegno delle istituzioni italiane accanto ai giovani, e del presidente del Com.It.Es NSW, Luigi Di Martino, che ha ribadito l’importanza di ascoltarne le esigenze, annunciando inoltre l’imminente svolgimento di un referendum abrogativo in Italia, al quale anche gli italiani all’estero saranno chiamati a partecipare.

Presente anche Tatiana Cagnola, account manager e project officer della Camera di Commercio Italiana di Sydney, affiancata da Fabio Grassia, membro del consiglio direttivo, insieme alla parlamentare statale del New South Wales, Stephanie Di Pasqua, che ha rinnovato il proprio sostegno alle attività del GIA e alla valorizzazione dei giovani italo-australiani, di Emanuele Attanasio dell’ENIT e Andrea Acciai dell’ACLI.

Particolarmente apprezzato l’intervento del videomaker Roberto Ricotta, che ha condiviso la propria esperienza professionale in Australia, riflettendo sull’importanza della comunicazione digitale e dello storytelling visivo come strumenti potenti per costruire ponti tra culture e generazioni: un invito a raccontare sé stessi per ispirare gli altri.

Immancabile il discorso di Felice Montrone, mentore e figura storica del GIA Network, che ha lanciato un appello alla collaborazione intergenerazionale e al sostegno concreto verso i giovani, sottolineando l’importanza di accompagnarli nei loro percorsi con fiducia, responsabilità e spirito comunitario.

Al centro della serata, il rilancio della missione del GIA Network, che lavora da sempre per favorire l’integrazione dei giovani nel sistema associativo italo-australiano, supportare le istituzioni nella promozione della lingua e cultura italiana, offrire uno sportello informativo a chi è appena arrivato, garantire un ambiente sicuro e accogliente per chi si trova in difficoltà e coltivare l’inclusione culturale e sociale promuovendo il dialogo tra generazioni e territori. Un progetto ambizioso e concreto, che sta già contribuendo a formare una comunità più forte, coesa e solidale.

“La forza di una comunità non sta solo nel numero, ma nella capacità di saper comunicare, ascoltare e costruire insieme”, ha concluso Stefanelli, dando appuntamento ai prossimi eventi firmati GIA.