TOKYO - In Giappone una battuta riuscita male può costare la poltrona anche a un potente ministro del governo. È accaduto al ministro dell’Agricoltura Taku Eto, che si è dovuto dimettere oggi dopo aver suscitato un’ondata di proteste per una battuta che ha toccato nel vivo l’opinione pubblica, alle prese con l’aumento vertiginoso del prezzo del riso. Eto aveva dichiarato di non aver mai acquistato riso, perché a lui lo regalano. 

È successo durante una manifestazione pubblica tenutasi domenica, il ministro aveva affermato di “non aver mai comprato riso perché i miei sostenitori me ne danno così tanto che potrei praticamente venderlo”. In seguito, ha spiegato di aver voluto strappare una risata al pubblico ma di essere “andato troppo oltre”, dando così adito all’immediata critica dei parlamentari dell’opposizione sulla sua idoneità a restare al ministero.   

L’affermazione, però, ha colpito molto negativamente l’opinione pubblica del paese, che deve gestire il forte aumento dei prezzi dei prodotti alimentari, e in particolare del riso, il cui prezzo è praticamente raddoppiato in un anno. Di recente il governo giapponese ha dovuto attingere in via eccezionale alle riserve strategiche di riso per cercare di attenuarne il prezzo, salito a causa anche dei cattivi raccolti del 2023 dovuti al caldo e degli acquisti dettati dal panico innescati dall’allerta “mega-terremoto” emessa la scorsa estate. 

L’improvvida dichiarazione di Eto, inoltre, è caduta sulla testa del governo del primo ministro Shigeru Ishiba, il cui consenso negli ultimi sondaggi lo collocano ben al di sotto del livello di guardia del 30%. Taku Eto ha, quindi, presentato le proprie dimissioni presso l’ufficio del primo ministro, poche ore prima che Ishiba dovesse affrontare in parlamento i leader dei partiti d’opposizione, uniti nel chiedere le dimissioni del ministro. Ma i parlamentari dell’opposizione hanno giudicato “troppo tardiva” la sua uscita di scena. 

Lo scandalo arriva mentre Ishiba si prepara per le elezioni della Camera Alta previste per questa estate, una sfida cruciale per la coalizione di governo dopo la perdita del controllo della più potente Camera dei Rappresentanti lo scorso anno. “Mi sono chiesto se fosse appropriato restare in carica in un momento critico per il prezzo del riso, e ho concluso che non lo è”, ha dichiarato Eto ai giornalisti dopo aver ufficializzato le dimissioni. “Chiedo ancora una volta scusa al popolo per aver fatto un commento estremamente inappropriato come ministro, mentre tutti faticano per l’esplosione dei prezzi del riso”. 

Eto è il primo membro del governo Ishiba a lasciare l’incarico per ragioni diverse dalla sconfitta elettorale subita lo scorso ottobre. Domenica, intervenendo a un evento di raccolta fondi organizzato dal capitolo locale del partito, Eto aveva scherzato: “Non compro riso. Grazie ai miei sostenitori che me ne regalano tanto, ne ho talmente tanto in casa che potrei venderlo”. 

Il prezzo medio del riso nei supermercati di tutto il Paese, pubblicato il 19, ha registrato un nuovo aumento, salendo di 54 yen a 4.268 yen (oltre 26 euro) per 5 kg di cereale. Il ministero dell’Agricoltura, delle Foreste e della Pesca ha presentato la scorsa settimana misure per favorire lo sblocco della riserva d’emergenza di riso, ma resta da vedere se queste risposte siano davvero sufficienti e adeguate ai bisogni dei consumatori. 

Al posto di Eto, il primo ministro ha nominato Shinjiro Koizumi, ex ministro dell'Ambiente molto amato dai media e figlio del popolare ex primo ministro Junichiro Koizumi. Ishiba ha affermato di aspettarsi che Koizumi, 44 anni, affronti attivamente il problema della "impennata dei prezzi del riso".  

Dopo l’incontro con Ishiba all’ufficio del primo ministro, Koizumi si è impegnato ad attuare misure per alleviare le preoccupazioni dei cittadini sull’aumento dei prezzi del riso. “Fin dal mio insediamento, mi dedicherò – ha dichiarato Koizumi ai giornalisti – come ministro responsabile del riso a dissipare la rabbia e la sfiducia del pubblico. Inizierò concentrandomi sulla nostra politica del riso”.