BUENOS AIRES – Gigliola Zecchin, nota al pubblico argentino come Canela, il nome d’arte con cui divenne famosa in radio e televisione come conduttrice di programmi per bambini, ora si dedica a tempo pieno alla letteratura.
È vero però che la televisione e il mondo dell’immagine continuano a influire sui suoi progetti editoriali. E questo è evidente anche nel suo ultimo libro, La hoguera (il rogo), nato da una collaborazione con l’affermato illustratore Cristian Montenegro e pubblicato dalla casa editrice Comunicarte di Córdoba.
La hoguera è una favola che va oltre la letteratura per ragazzi. È una lettura interessante anche per gli adulti, che in poche pagine lascia un messaggio universale, con lo stile impeccabile di chi ha dedicato la propria vita alla scrittura.
“L’idea di questo racconto è nata dieci anni fa – spiega Canela – dalla fascinazione che ho sempre avuto per la favola del pesce d’oro che offre tre desideri a un pescatore ”. Nella favola popolare la moglie del pescatore, in preda all’avidità, finisce per fargli perdere tutto.
“Ho sempre avuto orrore per le persone che vogliono possedere tutto, accumulare ricchezza solo per avarizia - dice –. Allora ho pensato di scrivere una favola dove il pesciolino propone a un naufrago di cercare la felicità, che è un concetto più ambiguo”.
Ed è a quel punto che Canela si è resa conto di un dettaglio importante. “Lì è venuta fuori la mia condizione di immigrata, con la figura del naufrago che arriva dal mare" riflette l’autrice. Inoltre I protagonisti della storia, ambientata in Spagna durante l’Inquisizione, cecano rifugio partendo verso le “nuove terre” oltreoceano.
Altri elementi della favola sono ispirati da dettagli reali a lei conosciuti.
La moneta nera, trovata dal naufrago nella sabbia, è un souvenir portato da Canela da uno dei suoi tanti viaggi per il mondo.
La ciotolina di bronzo, menzionata nella storia, si ispira a quella descritta da Ernesto Sabato in Sopra eroi e tombe, dove si racconta che il cuore di Juan Lavalle, figura storica delle battaglie di indipendenza argentine, venne portato in processione dai suoi soldati dentro una ciotolina di bronzo.
“L’immaginazione si nutre della realtà che ci circonda, di ciò che sperimentiamo – riflette l’autrice –. Quando nel racconto descrivo la ciotolina, è quella ciotola che ho in mente, la moneta è quella specifica moneta che ho in casa, la fame del naufrago è il ricordo di una sensazione che ho provato.”
Al contrario, la peste che affligge il borgo della favola e porta gli abitanti a perseguitare irrazionalmente le donne sospettate di stregoneria non è stato ispirato dal covid, perché la storia è stata ideata molto prima della pandemia.
Quella situazione di grande paura per una malattia, che porta le persone a decisioni irrazionali e le autorità a decreti dispotici, è ispirata unicamente da ricerche storiche sull’epoca dell’Inquisizione e la caccia alle streghe, a cui Gigliola è molto interessata.
“Il tema dell’Inquisizione mi è vicino per i conflitti morali che ho con la religione - chiarisce -. Ho un fratello sacerdote con cui ne ho discusso spesso. Anche per quello ho incluso nella storia la Bibbia dell’Orso, la prima bibia tradotta allo spagnolo, a metà del ‘500 . Per l’epoca, una grande trasgressione”.
Il racconto ha ricevuto il Gran Premio ALIJA dell’Associazione di letteratura infantile e giovanile argentina, la giuria ha premiato in particolare la ricerca stilistica e del linguaggio.
“Ho cercato di riscattare certe parole che non fanno più parte della lingua colloquiale, mantenendo il racconto conciso, una caratteristica che considero fondamentale nei racconti" spiega Gigliola.
L’elemento estetico nel libro è molto presente. Il racconto è illustrato con dei bellissimi disegni in bianco, nero e giallo intenso, creati dall'artista Christian Montenegro.
Gigliola ha voluto che il libro facesse parte di questa collana della casa editrice Comunicarte proprio pechè ne ammirava la bellezza. “Vengo dal mondo dell’immagine e della televisione - spiega – per me è molto importante il design del libro”.
All'illustratore è piaciuto così tanto il racconto da appassionarsi al tema dell’esoterismo dell'epoca medievale, facendo ricerche sull’iconografia dei tarocchi medioevali.
Il risultato è un libro che stimola l’immaginazione di grandi e bambini per la sua valenza artistica e fa riflettere su valori universali.