Ginevra Prins, giovane italiana trasferitasi a Sydney con la famiglia, non è una che si accontenta. Anzi, quando la vita le mette davanti un problema, non si limita a osservarlo: lo smonta, lo analizza e ricostruisce la situazione da capo.

Il suo percorso è un insieme di paesi, lingue e intuizioni geniali, tutte legate da un filo conduttore: la determinazione di fare le cose meglio di come le ha trovate.
Ha mosso i suoi primi passi nel mondo del lavoro nei Paesi Bassi, dove ha lavorato per il Central Planning Bureau, sviluppando strumenti per l’analisi econometrica delle politiche governative. Un’esperienza che le ha dato una solida base nell’analisi dei dati, ma che non ha fermato la sua voglia di esplorare nuovi orizzonti.
Dopo qualche anno è entrata nel mondo bancario. Era il suo primo lavoro in una banca, e già dopo una settimana Ginevra si stava annoiando a morte. Rispondere al telefono, inserire dati, ripetere lo stesso processo all’infinito: tutto così prevedibile!

Ma lei non è certo tipo da routine. Così ha iniziato a fare quello che sa fare meglio: guardare oltre la superficie. E, guardando, ha visto: errori nei numeri, discrepanze, incongruenze. Quando ha chiesto ai manager se avessero un’idea della portata del problema, la risposta è stata un vago “We don’t know”.
“Ho detto, ‘allora ve lo dico io’”, racconta con un sorriso. Armata di un po’ di reminiscenze universitarie, ha sviluppato un sistema per individuare gli errori e rendere il lavoro più veloce e preciso. Ma non si è fermata lì. Dopo aver risolto il problema dei dati, ha rivolto lo sguardo ai cumuli di carta che ingombravano gli uffici. Tutte le applicazioni della banca venivano stampate, compilate a mano e accatastate come un monumento all’inefficienza, con una sola possibile soluzione: eliminare la carta. “Stampavamo tutto, avevamo colonne di carta dappertutto. Io ho detto ‘no, basta! Bisogna usare il sistema’. Così ho digitalizzato tutto, ho fatto davvero tutto da sola”.
Ha trasformato un’istituzione statica in una macchina ben oliata. Costi di implementazione? Zero. Riconoscimento? “Non mi hanno neanche dato chissà quale bonus”, ricorda con un po’ di astio verso un ambiente di lavoro dove il suo prezioso contributo non è stato adeguatamente ricompensato.

Dopo la banca, ha trovato un impiego all’aeroporto di Sydney, dove ha approfondito ulteriormente il mondo dell’analisi dei dati applicata alla logistica e alla gestione operativa.
Successivamente, ha fatto il salto in una compagnia più piccola, dove ha avuto l’opportunità di ricoprire un ruolo manageriale. Qui ha potuto affinare le sue competenze nella gestione di team e nell’ottimizzazione dei processi aziendali, dimostrando ancora una volta che innovazione ed efficienza possono andare di pari passo.

Oggi lavora nel settore delle assicurazioni, dove ha un ruolo chiave nella gestione dei dati in tutta l’Asia. Qui, il suo vantaggio non è solo tecnico: Ginevra parla cinese. E questo significa poter comunicare direttamente con colleghi e clienti in Cina, Hong Kong e Singapore senza barriere culturali.

Nel suo percorso, ha visto da vicino un fenomeno che la lascia perplessa: molte donne in posizioni di potere si sono dovute “mascolinizzare” per arrivarci. Più dure, più aggressive, più impenetrabili. “Se sei una donna e vuoi arrivare in alto, devi essere più cattiva degli uomini. Ma io dico: perché non possiamo essere forti e femminili allo stesso tempo?”. E la risposta, almeno per ora, sembra essere: perché il sistema non lo permette. Ma questo non significa che lei debba accettarlo senza battere ciglio.

Nel suo percorso, Ginevra ha dimostrato che l’innovazione non sempre richiede grandi investimenti, ma piuttosto un occhio critico e la volontà di risolvere problemi che altri ignorano.

Oggi, nel mondo delle assicurazioni, gestisce dati su scala internazionale, muovendosi con naturalezza tra lingue e culture diverse, e continua a trovare modi per migliorare processi e strategie.

Con una mente brillante e una determinazione che non conosce ostacoli, continua a costruire strumenti che rendono il mondo dei dati più accessibile, connettendo persone e mercati in tutto il continente asiatico.

Il futuro? Potrebbe essere ancora in questo settore o portarla altrove, magari verso la politica, con un occhio attento al cambiamento climatico. Per ora, la sua sfida resta quella di portare innovazione in un settore tradizionalmente rigido, dimostrando che si può essere ambiziosi senza rinunciare alla propria identità. E, come sempre, senza accettare un semplice “We don’t know” come risposta.