MELBOURNE - Si è svolta venerdì 22 marzo al Catholic Leadership Centre di East Melbourne la conferenza annuale della VATI, l’Associazione degli insegnanti di italiano del Victoria. In 200 tra insegnanti e relatori si sono ritrovati per una giornata di formazione, scambio e confronto, in un’atmosfera festosa, perché per tanti è anche un’occasione per salutare amici ed ex colleghi, compagni di università o di vita che non vedono spesso. 

A fare gli onori di casa il presidente della VATI, Ferdinando Colarossi, che ha dato il benvenuto ai partecipanti, facendo notare un’affluenza ai livelli pre-pandemia: “quasi 200 eroi ed eroine dell’insegnamento della nostra lingua” per una giornata il cui programma sarà utile e stimolante. 

Il presidente Colarossi ha poi lasciato il palco alla Console Generale d’Italia a Melbourne Hanna Pappalardo che, dopo aver ringraziato per l’invito, ha sottolineato agli insegnanti di essere a loro disposizione assicurando piena collaborazione per “fare tutto quello che serve per supportarvi”. 

“La lingua è un veicolo di preservazione dell’identità”, ha ricordato la Console, e per questo è così importante continuare a impegnarsi per insegnare l’italiano in Australia. Hanna Pappalardo ha poi anche anticipato che l’annuale conferenza nazionale dei docenti di italiano si terrà questa volta in Victoria, perché “nel panorama australiano è lo Stato che riconosce come fondamentale la necessità di continuare a investire nell’insegnamento delle lingue”.  

“Un ringraziamento di cuore per quello che fate”, ha concluso Hanna Pappalardo, ribadendo la propria disponibilità a collaborare con tutti i partecipanti della conferenza. 

Il presidente Colarossi ha poi ripreso la parola per presentare, dopo alcune indicazioni logistiche sulla giornata, la visione di un interessante documentario sulla storia dell’Accademia della Crusca: La fabbrica delle parole. 

Un video di quasi un’ora, diretto da Giovanni Ortoleva, che ha sicuramente arricchito tutti i presenti con informazioni che probabilmente non tutti conoscevano.

Con La fabbrica delle parole sono stati lanciati messaggi importanti da utilizzare anche in classe, soprattutto nel parlare della cultura italiana, considerato che, come sottolineato nel documentario, la Nazione Italia si è formata proprio intorno alla cultura e alla lingua.

Per la giornata, VATI ha stilato un programma particolarmente ricco, con una serie di seminari studiati per offrire agli insegnanti nuove idee, strumenti e risorse da utilizzare con i propri studenti. 

E visto che la difficoltà di rendere le lezioni coinvolgenti è un problema che emerge di frequente, VATI ha messo a disposizione numerosi spunti, grazie a un’accurata selezione dei relatori che hanno parlato di come usare l’arte per arricchire la lingua e la cultura, come inserire nell’insegnamento gesti e ritmo o come accrescere la sicurezza degli studenti attraverso la conversazione. 

Mark Gabriele, insegnante al Plenty Valley Christian College, ha invece condotto i suoi colleghi alla scoperta delle potenzialità dell’intelligenza artificiale nell’insegnamento della lingua, elencando loro, anche attraverso esempi pratici, i vantaggi di questa ultima frontiera tecnologica che sembra essere destinata ad avere un impatto davvero importante. 

I maggiori benefici offerti dall’intelligenza artificiale sono, secondo Gabriele, la possibilità di personalizzare lo studio della lingua attraverso attività create ad hoc per ogni studente, rendendole rilevanti nel contenuto e significative per lo sviluppo delle abilità linguistiche. 

Questo tipo di tecnologia può anche essere usata per aiutare nella pronuncia delle parole ed è uno strumento estremamente valido e rapido per creare nuove risorse per i docenti da usare in classe. 

A conclusione della giornata si è tenuta la riunione generale annuale VATI, che ha dato il benvenuto ai nuovi membri del comitato per l’anno in corso.