Il giudice della contea di Fulton, Scott McAfee, ha ritenuto che i pubblici ministeri statali non avevano l’autorità di avenzare tali accuse, che riguardavano la presunta presentazione di documenti falsi presso un tribunale federale.

McAfee ha deliberato che il resto del caso possa procedere, comprese otto accuse contro Trump.

Trump e 14 coimputati si sono dichiarati non colpevoli di pratiche di scambio fraudolente derivanti da quello che i pubblici ministeri sostengono fosse un piano per ribaltare la sconfitta di misura di Trump in Georgia nelle elezioni del 2020.

Il caso rimane in sospeso da giugno mentre una corte d’appello della Georgia valuta se il procuratore capo - il procuratore distrettuale della contea di Fulton Fani Willis - debba essere squalificato per presunta negligenza professionale derivata da una relazione romantica con il suo vice Nathan Wade, che la porrebbe in una condizione di conflitto d’interessi.

Il dibattito in corte d’appello è previsto per dicembre, il che significa che il caso non andrà avanti prima delle elezioni del 5 novembre.

La decisione di giovedì si riferisce alle accuse stando alle quali Trump e i suoi alleati avrebbero messo assieme una lista di elettori presidenziali disonesti e avrebbero intentato una causa civile contestando i risultati elettorali con affermazioni non vere.

La sentenza sta a significare che cinque degli originali 13 capi d’imputazione penali contro Trump nell’atto d’accusa ottenuto lo scorso anno sono stati ora respinti.

A marzo, McAfee aveva respinto altri sei capi d’imputazione, di cui tre contro Trump.

Il legale di Trump, Steve Sadow, ha affermato in una dichiarazione che la sentenza dimostra che Trump e il suo team legale “hanno prevalso ancora una volta”.