ROMA - Ci sono i tanti dossier, divenuti caldissimi in una manciata di giorni, ad attenderlo sulla scrivania del Collegio Romano, ma Alessandro Giuli, come primo appuntamento nell'agenda di governo da neoministro, aveva scritto ‘Palazzo Chigi’. 

Il responsabile della Cultura si presenta nel palazzo del governo dove ha un lungo colloquio con la premier Giorgia Meloni, un “incontro istituzionale”, come viene definito, durato circa un'ora e mezza. 

Giuli si palesa al portone del Collegio Romano poco prima delle sei: ma ai cronisti che lo attendevano dalla mattina nessuna risposta. “Ci sarà modo di parlare di tantissime cose al momento opportuno. Buon lavoro, ci vediamo presto”, è il suo rapido saluto ai cronisti. 

Dal giorno della nomina, il nuovo ministro ha fatto della discrezione il suo mantra, evitando dichiarazioni, annunci, e persino apparizioni, salvo quella alla Mostra di Venezia lontano dal red carpet e dove ha mantenuto ben serrata la bocca. In silenzio, dunque, sta sbrogliando la questione principale da risolvere, quella dell'organizzazione del G7 della Cultura a Napoli che certamente sarà stato uno degli oggetti di confronto anche nella riunione nella sede del governo. In forse la tappa di Pompei, dove potrebbe svolgersi solo una breve visita. 

Si sta, intanto, definendo anche la partita della sua successione al museo Maxxi pure se, anche lì, i tempi potrebbero allungarsi un po' più del previsto. Era infatti attesa per lunedì l'indicazione del facente funzione del Presidente in attesa della nomina del successore di Giuli, con la cooptazione del componente più anziano del Cda della Fondazione, cioè il medico odontoiatra Raffaella Docimo, che però avrebbe fatto un passo indietro dopo le polemiche sul curriculm da alcuni definito inadeguato, a favore della giornalista Emanuela Bruni. Servirà comunque un passaggio in consiglio di amministrazione e, allo stato, pur se imminente, il cda non è ancora stato convocato.