CANBERRA - L’Australia non può fare affidamento sulle stesse misure di risposta per una futura prossima pandemia, in quanto la fiducia nelle autorità è crollata, lo riporta la revisione ordinata dal governo.

Tra le raccomandazioni principali del rapporto di 670 pagine spicca quella della creazione urgente di un Centro per il Controllo delle Malattie (CDC), che prepari il paese a future emergenze sanitarie.

L’Australia ha registrato tassi di mortalità inferiori e una ripresa economica relativamente rapida rispetto ad altri paesi, ma la gestione della pandemia ha avuto un impatto oneroso sulla popolazione.

Il rapporto evidenzia come professionisti sanitari e leader politici abbiano lavorato al di sopra delle proprie capacità, e come molti di essi abbiano successivamente lasciato le loro posizioni a discapito del sistema sanitario rimasto meno preparato a fronteggiare nuove crisi.

Un aspetto fondamentale del successo iniziale dell’Australia fu lo spirito di sacrificio collettivo, i cittadini furono pronti a mettere da parte gli interessi personali per il bene comune. Tuttavia, con il prolungarsi della pandemia e la mancanza di una comunicazione chiara riguardo alle decisioni disagevoli, la coesione sociale è venuta meno. La fiducia nelle istituzioni si è affievolita, e molte delle misure imposte durante il COVID-19, lockdown e mandati vaccinali, difficilmente saranno accettate nuovamente senza opportuna pianificazione.

Il ministro della Sanità, Mark Butler, ha dichiarato che i piani pandemici del 2020 si sono rivelati “grossolanamente inadeguati” per le sfide del COVID-19, sottolineando un fallimento di trasparenza che ha lasciato cicatrici profonde sul sistema sanitario e sulla fiducia del pubblico.

Il governo federale investirà 251 milioni di dollari nei prossimi quattro anni per l’istituzione del CDC, con l’inizio delle operazioni previsto per il gennaio del 2026.

L’idea è quella di adottare un approccio olistico che prenda in considerazione non solo gli effetti sanitari, ma anche quelli economici e sociali.

Tra le raccomandazioni trova anche posto quella di preparare misure adeguate per la gestione di ambienti ad alto rischio, come scuole e case di riposo, per evitare decisioni improvvisate come quelle che hanno portato alla chiusura delle scuole, creando danni nel lungo termine per molti studenti.