TEL AVIV - I ribelli Houthi dello Yemen hanno annunciato che sferreranno nuovi attacchi contro scali israeliani, invitando le compagnie aeree a “cancellare i loro voli” verso Israele, poche ore dopo che un missile lanciato dal loro territorio ha colpito l’area interna al perimetro dell’aeroporto di Tel Aviv provocando almeno sei feriti e interrompendo il traffico aereo.

“Le forze armate yemenite prenderanno di mira gli aeroporti israeliani, in particolare quello di Lod, chiamato Ben Gurion” vicino a Tel Aviv, ha dichiarato in una nota il portavoce militare Houthi, Yayha Saree, invitando “tutte le compagnie aeree internazionali a prendere in considerazione questa dichiarazione dal momento in cui è stata annunciata e pubblicata, cancellando i loro voli verso gli aeroporti nemici” in Israele.

L’attacco in territorio israeliano lanciato dai ribelli yemeniti appoggiati dall’Iran, è riuscito a bucare il sistema antiaereo israeliano con un missile ipersonico, provando, secondo le parole dell’alto funzionario degli Houthi, Muhammad al-Bahiti, la “capacità del gruppo di colpire siti importanti all’interno di Israele”. “I sistemi di difesa americani e israeliani hanno fallito nell’intercettare il missile lanciato dallo Yemen: avvertiamo nuovamente le compagnie aeree internazionali, l'aeroporto Ben Gurion non è sicuro”, ha rimarcato il portavoce militare degli Houthi Yahya Sarea.

Non si è fatta attendere la replica del premier israeliano Benyamin Netanyahu che, in un video pubblicato sul suo account di X, ha detto: “Stiamo agendo contro di loro - gli Houthi - in coordinamento con gli Stati Uniti. Abbiamo agito contro di loro in passato, agiremo anche in futuro. Non si tratta di ‘un colpo e finisce lì’, ma ci saranno risposte”.

Più dura la reazione del ministro della Difesa israeliano, Israel Katz che ha minacciato che chiunque colpisca Israele “verrà colpito sette volte tanto”.

Intanto l’aeronautica militare di Tel Aviv sta indagando sul mancato abbattimento del missile che si è schiantato dentro l’aeroporto, passato indenne attraverso i sistemi di intercettazione Arrow 3 e il sistema americano Thaad.

Dall’ala armata di Hamas sono arrivato elogi per l’attacco: “Lo Yemen intensifica i suoi attacchi al cuore dell’illegittima entità sionista, superando i sistemi di difesa più avanzati al mondo e colpendo i suoi obiettivi con precisione”, ha dichiarato Abu Obeida, portavoce delle Brigate Ezzedine al-Qassam, in una nota.

I testimoni presenti al momento dell’incursione hanno raccontato di un forte boato che ha scatenato scene di panico tra le persone che stavano entrando al terminal 3 dell’aeroporto e che non hanno fatto in tempo a raggiungere le aree protette. L’aeroporto Ben Gurion, riaperto per pochi minuti dopo lo schianto del missile lanciato dagli Houthi dallo Yemen, è stato poi nuovamente chiuso. I decolli e gli atterraggi sospesi, così come i collegamenti ferroviari tra la stazione dell’aeroporto e le linee per Gerusalemme e Modin.

Dopo l'attacco, sono state numerose le compagnie aeree a cancellare i voli verso Israele Ita Airways, Brussels Airlines, Air France e Lufthansa.