SAN’A’ - I ribelli Houthi dello Yemen sostenuti dall’Iran hanno rivendicato oggi la responsabilità di un secondo attacco a un gruppo di portaerei americane, definendolo una rappresaglia per i raid degli Stati Uniti.
Un portavoce del gruppo sciita ha affermato che “per la seconda volta in 24 ore” i combattenti Houthi hanno lanciato missili e droni contro la Uss Harry S. Truman e diverse altre navi da guerra americane nel nord del Mar Rosso. I ribelli yemeniti sostenuti dall’Iran specificano di aver preso di mira la portaerei “con numerosi missili balistici e da crociera, nonché con droni, in uno scontro durato diverse ore”. Gli Usa non hanno confermato tali attacchi.
Secondo i media Houthi, Washington ha condotto stanotte altri raid sullo Yemen prendendo di mira una fabbrica nella regione occidentale di Hodeida e la cabina di pilotaggio della Galaxy Leader, una nave catturata più di un anno fa dai ribelli.
Il Comando centrale per il Medio Oriente (Centcom) dell’esercito statunitense ha dichiarato da parte sua che “continuano le operazioni contro i terroristi Houthi”, senza fornire ulteriori dettagli.
“Daremo senza dubbio una risposta decisa a qualsiasi aggressione contro l’integrità territoriale e la sicurezza nazionale dell’Iran”, ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei, rispondendo agli avvertimenti del presidente americano Donald Trump cheha intimato all’Iran di smettere di sostenere il gruppo yemenita, minacciando che la Repubblica islamica sarà ritenuta “pienamente responsabile” delle azioni da parte del gruppo.
Gli yemeniti agiscono in modo indipendente, a sostegno della “legittima” resistenza palestinese, ha aggiunto Baghaei, condannando l’attacco da parte di Usa e Regno Unito contro gli Houthi, definendolo come un “crimine puro”.
Decine di migliaia di persone hanno protestato nelle zone dello Yemen controllate dagli Houthi, due giorni dopo gli attacchi degli Usa che hanno causato decine di morti. Lo riferisce la tv dei miliziani filoiraniani. I dimostranti hanno sventolato cartelli e fucili d’assalto, scandendo “Morte all’America, morte a Israele”, durante una grande protesta nella capitale San’a’; altre manifestazioni si sono tenute anche a Saada, Dhamar, Hodeida e Amran.
La Cina invita “le parti al dialogo” e alla de-escalation delle tensioni dopo, che i ribelli Houthi dello Yemen hanno rivendicato la responsabilità di un secondo attacco in meno di 24 ore al gruppo della portaerei americana Uss Harry S. Truman. “La Cina si oppone ad azioni che possano inasprire le tensioni nel mar Rosso”, ha commentato sulla vicenda la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning.