NEW YORK - Nei giorni scorsi, da New York, il premier Giuseppe Conte è tornato ad invitare il leader della Lega Matteo Salvini a chiarire sulla vicenda dei fondi russi al Carroccio. “È doveroso e necessario” che Salvini chiarisca davanti al Parlamento il suo coinvolgimento e quello del partito sull’incontro all’hotel Metropole di Mosca che vede protagonista il suo ex portavoce Gianluca Savoini.
Il leader del Carroccio non sembra però assolutamente intenzionato a farlo e contrattacca insinuando ombre sul passato di Conte. Ma proprio negli scorsi giorni un nuovo episodio ha riacceso i riflettori sulla figura di Savoini che, da quando ha lasciato la posizione di portavoce di Salvini, è stato nominato dalla giunta regionale lombarda, a guida leghista, a vice presidente del Corecom Lombardia, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. A seguito degli scandali che lo hanno visto coinvolto, le opposizioni hanno presentato una mozione per rimuoverlo dall’incarico, ma la Lega, proprio qualche giorno fa ha fatto da scudo e si è opposta salvandolo.
Nel frattempo, la scorsa settimana, la Guardia di Finanza di Mialno è riuscita ad accedere ad uno dei telefoni di proprietà di Savoini, sequestrati il 15 luglio scorso. Secondo gli investigatori, che sono finalmente riusciti ad accedervi, dalle chat contenute sull’apparecchio si potrà fare più chiarezza sulla vicenda.