Quante donne hanno fatto, e fanno, la storia degli italiani in Australia? Molte hanno contribuito per diventare ciò che siamo come nazione e tutt’ora affermano e confermano il nostro valore culturale all’estero.

Dopo la recente apertura dei confini ai possessori di visti temporanei possiamo vantare un incremento di partenze verso Sydney da parte degli italiani, come ci ha raccontato Federica Magnani. Ufficialmente cittadina australiana dal 2021, ha celebrato così il compimento del suo primo decennio in Australia, oggi è un punto di riferimento per tutti gli studenti italiani a Sydney e i famosi Working Holiday Visa dato che ora più che mai i giovani vogliono sfruttare questa preziosa opportunità: “Con i confini aperti ci aspettiamo un nuovo boom”.

Federica si occupa di consulenza e assistenza per quanto riguarda i corsi con i quali si può intraprendere un percorso con il visto da studente e gli altri visti temporanei, come ha spiegato: “Il nostro mercato principale è quello italiano, infatti ho molti contatti al momento con ragazzi che si trovano lì, nello specifico mi occupo di aiutare a trovare il corso di studi adatto alle esigenze, esperienze e qualifiche di chi presenta domanda”.

Per Federica il suo lavoro rappresenta più di una professione perché rivede, negli occhi e nei dubbi dei suoi clienti, tutte le domande e le incertezze che anche lei ha vissuto quando ha deciso di trasferirsi in Australia.
“Per me è un tuffo nel passato ogni volta che vedo ragazzi curiosi di scoprire questa terra. Avendo vissuto la stessa esperienza mi rivedo in loro”.

Anche Federica, infatti, ha cominciato la sua avventura con un visto vacanza-lavoro, dopo averne sentito parlare bene, anche se prima di lasciare la sua città, la bellissima Riccione, ha avuto qualche dubbio: “Mi sono diplomata in lingue e da subito ho iniziato a lavorare nel mondo degli hotel a 5 stelle come receptionist, avevo un contratto a tempo indeterminato quindi non è stato facile scegliere di lasciare quella stabilità”. Come allora, anche oggi lasciare un posto fisso è un rischio bello grosso eppure a volte bisogna ascoltare i propri desideri. “Dentro sentivo che volevo veramente provare questa nuova esperienza, m’incuriosiva troppo l’idea di scoprire un posto nuovo, lontano e non ho potuto ignorarlo” ricorda Federica: “La prima tappa la feci a Bondi Beach: con il mio zaino in spalla non smettevo di guardarmi intorno affascinata, ricordo l’emozione come se fosse ieri”.

Ha proseguito il suo anno di visto lavorando anche nelle aziende agricole, ma purtroppo non terminando i giorni necessari per ottenere il secondo anno di visto. “Il desiderio di ritornare era grande così ho optato per alcuni visti per studenti. In Australia ho sempre lavorato come cameriera perciò mi sono poi specializzata in Management e Project Management”. Anche questa per Federica si è dimostrata la scelta ottimale quando, stanca di intraprendere percorsi di studio solo per poter rimanere, riceve la proposta di sponsorizzazione che le ha permesso di ottenere la residenza permanente.

“È stato un percorso lungo e vissuto molto intensamente, vedevo la mia vita in Australia come un’avventura, poi ho incontrato le persone giuste che mi hanno accolto come una figlia e io mi sono sentita subito a casa e quindi per me era destino”.
Come precisa Federica, non è una scelta facile trasferirsi definitivamente dall’altra parte del mondo. “Come figlia unica, la nostalgia è molto forte, anche perché sono legatissima ai miei genitori e per fortuna prima della pandemia sono riuscita a realizzare un altro sogno”. Ha infatti portato qui i suoi genitori condividendo con loro il meraviglioso futuro che si è costruita. “Nel 2018 ho fatto un viaggio fantastico con mia madre tra le spiagge, isole e foreste del nord dell’Australia, abbiamo visitato posti da mozzafiato ed è stata un’esperienza unica. L’anno successivo sono stata raggiunta da mio padre al quale ho mostrato ogni angolo di Sydney facendogli vivere la mia routine di amicizie”.

Federica custodisce i bei ricordi in attesa di crearne di nuovi anche perché ora le energie devono essere investite nel lavoro e nei numeri in salita previsti per i nuovi arrivi italiani in Australia.