C’è un filo invisibile ma solidissimo che unisce Melbourne a Milano, passando per la Grecia, New York e Shanghai. È il filo del design, tessuto con passione, talento e una visione estetica inconfondibile. A guidarlo è Anna Giannis, interior designer con radici elleniche, un amore dichiarato per “tutto ciò che è italiano” ed esperienze creative in giro per il mondo. Il suo nome è sinonimo di interni sofisticati, pieni di colore e luce, dove funzionalità e bellezza convivono in equilibrio.

A capo dello studio Anna Giannis Interiors, attivo da oltre vent’anni, Giannis ha fatto della contaminazione culturale la sua cifra stilistica. 

“Sono nata a Melbourne. Mio padre lavorava nell’edilizia e mia madre era sempre circondata da tessuti. Sono cresciuta in mezzo a materiali bellissimi, osservando il potere trasformativo del design”, racconta. Da lì, il passo verso l’RMIT Design è stato naturale, prima di dar vita al suo studio. 

Giannis parla della Grecia come di “casa”, ma è l’Italia che accende il suo sguardo quando racconta il percorso professionale. “La mia passione per l’Italia è iniziata a 10 anni, quando scelsi di studiare italiano – incalza l’arredatrice –. All’epoca erano quasi tutti figli di immigrati italiani, io ero l’unica con origini greche. Con la lingua, fra i banchi di scuola, è cominciata la mia storia d’amore con la cultura del Belpaese. Poi ho anche incontrato il mio compagno calabrese”.

Oggi, Giannis torna ogni anno al Salone del Mobile di Milano, ma da semplice visitatrice è diventata guida e ambasciatrice: “Quest’anno abbiamo organizzato il nostro primo tour privato per la ‘Design Week’. Porto clienti e appassionati a vivere esperienze esclusive, dai cocktail parties al backstage con i fornitori. L’anno prossimo saremo ancora di più”.

Ma non c’è solo passione: è visione progettuale. “Quando scelgo un prodotto italiano, so di avere tra le mani un riferimento assoluto in termini di qualità e cura dei dettagli. Nulla al mondo è paragonabile”, aggiunge la designer.

Lo stile inconfondibile firmato Anna Giannis non si piega alle tendenze del momento. “Non amo il bianco e nero. Preferisco il colore, gli strati, i materiali. Il tutto deve dialogare nell’insieme. Voglio che ogni spazio racconti una storia”.  Nei suoi progetti convivono materiali pregiati, arredi di alta gamma e suggestioni internazionali. 

E al centro della progettazione c’è sempre il cliente: “Molto di quello che faccio è psicologico. Prima di iniziare, passo del tempo con la persona. Ceniamo insieme, chiacchieriamo. Voglio capire chi ho davanti prima di proporre qualsiasi cosa”.

Il suo processo creativo parte da lì: ascolto, empatia, costruzione. “Il mio compito non è imporre uno stile, ma interpretare un modo di vivere. Alla fine, il cliente si deve sentire davvero ‘a casa’”. 

Per i progetti futuri? Un’interessante collaborazione con George Mirabella per uno spazio espositivo in Moonee Ponds.